Sconfinando

Delle operazioni nostalgia


Ammetto di avere una passione per le gallerie fotografiche e per la fotografia in generale. Facile dunque che mi soffermi anche su quelle proposte dai diversi siti di informazione, anche se non strettamente correlate a un fatto di attualità. Oggi Repubblica ne presentava una, per qualche ora anche in primo piano sulla home page, tratta dagli arichivi storici di GettyImages, dedicata al mondo dei giochi dei bambini. Un come-eravamo sui giochi dell'infanzia in era ante-Playstation. Carino devo dire, dal gioco del mondo all'altalena, dal meccano al tè delle bambole, passando per l'hula hop e i pattini a rotelle. Quel che non mi convince è il commento che accompagna la galleria: [...]queste immagini scelte dagli archivisti del Gettyimages, raccontano qualcosa d'altro. Fotografano una società dove il gioco conservava la sua sacralità ed era un modo per socializzare per i bambini. Roba di antropologia culturare che, soprattutto per i più giovani, dicono poco. Difficili immaginare oggi "la campana" disegnata con un gessetto in strada, o il gioco delle biglie[...]. Forse l'unica cosa sulla quale concordo è la difficoltà di vedere i bambini giocare per strada, dove per strada si intenda in mezzo alla. Per il resto, negli ultimi sedici anni di frequentazione dell'universo infantile, devo dire che di lego, pattini, palloni, partite a nascondino e a strega comanda color, per non parlare di corda e mondo ne ho visti a volontà. La sacralità del gioco e la voglia di socializzare sono sempre gli stessi. Forse, e dico forse, qualche difficoltà l'abbiamo noi genitori a incastrare i nostri tempi con i loro spazi, di certo meno aperti di prima. Però non creiamoci alibi: non esiste solo la Play. Lo sappiamo bene noi e lo sanno benissimo anche i nostri figli. Forse non lo sa chi ha realizzato la fotogallery. Quasi quasi glie lo scrivo.