Sconfinando

Domenicali letture


"Non credo che se avessi scritto il ballo di Natascia in Guerra e Pace sarei più felice - a parte la vanitàdegli elogi o delle statue nelle piazze - e neanche più fiero del giorno in cui l'ho letto". [Claudio Magris]"Persino quando siamo trasportati dalla corrente delle parole, quando ci lasciamo trasportare dal testo senza fermarci a chiederci dove stiamo andando, òa lettura in sé, credo, stimola necessariamente il pensiero. Forse, come una corrente nascosta, sottomarina, come nei sogni... Perchè le parole chiamano, sollecitano parole. [....] Forse crediamo inconsciamente che ne prossimo perzzo di carta, sul prossimo schermo, ci sarà rivelato qualcosa che ci illuminerà o ci salverà. Questa è la mia segreta speranza. [Alberto Manguel]Bellissima conversazione tra Magris e Manguel riportata stamane sul Corriere della Sera in un servizio alle pagine 1 e 37 e dal titolo provocatorio: Leggere è meglio che vivere. Ogni biblioteca è l'incarnazione del mondo, è l'assunto iniziale. Senza dimenticare, però, quel lato oscuro: "Il pericolo è che la pagina scritta irrigidisca o flasifichi l'esistenza, sviandoci dalla realtà".E nel frammezzo si evocano Natascia, Cervantes. Salgari e Musil. Lettura intensa, meravigliosa per iniziar bene la domenica.E per dimenticare quei brutti fascicoli in arrivo in questi giorni, inneggianti al libro come alla strenna più giusta. Ode al best-seller, in carta lucida, fascicolata, spillata.