Sconfinando

Parlarne, si


Come sempre accade, dopo qualche giorno in apnea cerco di riportarmi al pari con le notizie perse o saltate per distrazione e altri affanni. Un percorso a ritroso che mi fa saltare a piè pari l'ennesima diatriba tra chi sta con e chi sta contro, un po' stupita, lo ammetto, che nemmeno il placido panettone riesca a riempir le bocche impedendo di dar fiato a gole che non han nulla di nuovo da dire. Mi soffermo sulla questione Contrada e poi su quei morti sulle strade, colpevolmente uccisi dall'alcool e dall'incoscienza. E in questo mio camminare a ritroso arrivo a una notizia datata 20 dicembre, sicuramente saltata nel preobnubilamento natalizio. E che sinceramente non avrei recuperato se un paio di amiche non me l'avessero segnalata via email. Giuliano Ferrara decide di non andarci giù leggero e lancia la sua moratoria contro l'aborto, usando, com'è suo uso, toni soavi. "Le buone coscienze che si rallegrano per il voto dell’Onu ora riflettano sulla strage eugenica, razzista e sessista degli innocenti". L'appello non risparmia nessun colpo delle classiche battaglie antiabortiste, inclusi  i feti abortiti vivi di Firenze, e assomma in un unico calderone tutte le motivazioni di qualunque genere e natura che possano condurre a una interruzione di gravidanza. Mi sono domandata se fosse il caso di riprendere questa notizia: a volte il non parlarne equivale a non dar voce a certe iniziative. Tuttavia, mi son chiesta cui prodest. E a ben pensarci, obiettivo dell'invettiva Ferrariana non è certo l'Onu, che dubito possa prendere in esame tal richiesta, ma tutti coloro che con toni più o meno forti, più o meno polemici, più o meno pesanti, ogni tanto tentano di rimettere in discussione una legge che il nostro Paese votò per volontà popolare: la 194. E in questo contesto, l'invettiva Ferrariana ha il suo bel perchè. Ecco, allora, perchè è importante parlarne. Invito alla lettura:Il post di ossimora sullo stesso temaL'appello de Il Paese delle Donne