Sconfinando

Pass.eggi.ando


E' da stamattina che alla radio si discute dell'ecopass milanese. Centro vuoto, misura inutile, ma tutti sono in ferie, macchinoso, costoso, pagano sempre gli stessi, a Londra invece, a Berlino poi. L'ebbrezza la proverò la prossima settimana, anche se il mio tragitto casa-ufficio è talmente fuori da qualsiasi cintura interna o esterna alla città da essere escluso da qualsivoglia balzello. E in centro ci sono sempre andata con i mezzi pubblici. Cosa che continuerò a fare, a prescindere dal pass eco-o-non-eco che sia. C'è però una cosa che mi torna poco, in questo coro lamentoso che echeggia più o meno ovunque. D'accordo, Milano non sarà mai Londra. D'accordo, certe caldaie ancora in funzione inquinano quanto decine e decine di auto. D'accordo, forse sarebbe meglio estendere il divieto a tutte le auto senza favorire chi si può permettere il modello più recente e meno inquinante. D'accordo su tutto. Sono anche d'accordo sul fatto che probabilmente la misura finirà per essere un fiocco demagogico all'occhiello di Mrs Moratti, verso la quale nutro una viscerale antipatia, con benefici poco evidenti in termini di qualità dell'aria. Però non si può continuare a pensare che un modello di città ecocompatibile sia a costo zero. Nè che sia sempre qualcun altro a dover cambiare le proprie abitudini.