Sconfinando

[S]memorabili [in]giustizie


Non che uno voglia fare della dietrologia ogni volta. Però la sensazione che ci sia un disegno dietro certe decisioni a volte è davvero netta.Come in questo caso.  Nella giornata di ieri (vale a dire a cinque giorni dalla celebrazione del Giorno della Memoria), il Comune di Milano decide di abbandonare il Giardino dei Giusti. In altre parole, il Comune non farà parte dell'associazione che gestisce quel luogo della memoria, inaugurato cinque anni fa, per ricordare non solo le vittime della Shoah ma anche tutti coloro che "si sono battuti contro di essa e contro tutti i genocidi di ieri e di oggi". Il motivo? Secondo i rappresentanti della Cdl in Comune, l'inopportunità per il Comune stesso di decidere chi sia giusto o meno. Condivido le parole di Gabriele Nissim, rappresentante della comunità ebraica a Milano, il quale sostiene che senza la partecipazione del Comune, quel luogo diventa "fatto privato". Ed è per me inevitabile pensare che questo episodio non sia che l'ultimo in ordine di tempo di una serie di altri gesti già compiuti contro una memoria sempre più scomoda. Ed è per questo che al Giardino dei Giusti nei prossimi giorni io andrò, per onorarla, quella memoria offesa.