Sconfinando

Privati ripetitori


Mi è bastato lasciare la macchina parcheggiata una giornata in un luogo diverso dalla solita ultraperiferia milanese per ritrovarla tappezzata di volantini e pubblicità. Elezioni, ho pensato di primo acchito, preparandomi al m’ama non m’ama del candidato di turno. Illusa. Sotto il parabrezza facevano bella mostra di sé giovani, carini e disoccupati ops somarelli, reclamizzanti corsi di recupero, aiuto scolastici, due anni in uno, tre anni in due, cinque in un colpo. Esami universitari, ma anche più prosaicamente matematica, inglese, latino. Niente prezzi, va da sé, qualcuno azzarda un soddisfatti o rimborsati, dove resta da capire dove stia la soddisfazione, se nell’imparare o se nello scampare alle forche caudine di giugno. Un bel business, soprattutto in questi giorni in cui dalle scuole si alza l’allarme sulla mancanza di fondi per i corsi di recupero. E va a capire se alla fine il giro di vite annunciato e strombazzato qualche mese fa, in nome di un ritorno alla serietà, alla fine non si traduca – come temo – in un rimpinguamento dei portafogli dei soliti, privati ripetitori. L'immagine l'ho pescata dal blog di Alessandro Gilioli. Lui, a sua volta, l'ha pescata da Dagospia. Si commenta da sè, credo.