Sconfinando

Indignazioni, the [V]day after


Non è che uno voglia fare l'indignato sempre e a qualunque costo. A dire il vero stamattina avevo voglia di scrivere qualcosa sul giardinaggio, sulla salvia e sul basilico, e su quelle dalie che ieri io ed E. ci siamo divertite a metter nei vasi. Però poi un'occhiata al telegiornale ieri e la lettura dei quotidiani stamani mi riportano quel po' di amaro che in qualche modo devo evitare di tirarmi dietro per tutta la giornata. Va beh, che Celentano si prestasse a far da spalla a Grillo poco me ne cale e poco mi stupisce: sta tutto nella logica del personaggio. Che in piazza si sparino falsità pur di arringar la folla sta anche questo nelle regole del gioco (l'Ordine dei giornalisti di Mussolini, quello del 1925 non vide mai la luce, sostituito per venticinque anni dal Sindacato fascista dei giornalisti. L'Ordine, così come inteso oggi, nacque nel 1963 con la legge Gonella). Che faccia un gran comodo il 25 aprile sventolar patemi fascisti nelle piazze, magari accanto a quella in cui si commemora la Liberazione, è altrettanto assodato e funzionale a qualche firma in più. Due cose, tuttavia, mi sono intollerabili: il richiamo alla rete (quella stessa rete che gli ha consentito di guadagnare 4,2 milioni di euro in un anno) come unica forma di giornalismo libero e l'indecente analogia tra i grillini e i partigiani. Io credo al giornalismo partecipativo, sostengo la necessitàdi una profonda riforma dell'Ordine, apprezzo e utilizzo la rete come strumento che consente di dar voce a tutti. Nel contempo ne riconosco i limiti, che nascono dall'assenza di regole. E mi domando come sia possibile introdurre delle regole in un contesto che per definizione vuole, deve e può restare completamente libero.  Quanto all'analogia tra i grillini e i partigiani, vorrei solo sapere cosa rischia, cosa mette in gioco, a cosa rinuncia, in cosa crede, quali valori sostiene chi scende in piazza a gridare vaffanculo. Senza una risposta seria e convincente a queste domande, il paragone evocato dal Beppe vaffanculante è solo uno squallido bla-bla. [p.s. sono stata in settimana a un importante evento a Milano. Ne ho cercato la cronaca sui blog dei numerosissimi blogger presenti in sala e mi sono ritrovata in una sorta di Novella 2000 telematico, nel quale, nel massimo dell'autoreferenzialità, i nostri raccontavano chi c'era, chi avevano visto, chi parlava con chi, chi sboronava di più, che gadget c'erano in palio. La cronaca, quella spicciola, quella che banalmente sintetizzava per i non presenti il cosa-si-è-detto-cosa-si-è-fatto, l'ho trovata solo sulle testate registrate]