Sconfinando

Precariato, ad arte


Alla vigilia del 1° maggioCi sono delle storie che sembrano costruite ad hoc per fare sensazione. Così, questa mattina, l'home page di Repubblica ha scelto di portare in evidenza la storia di Sandra, o comunque si chiami, che alla soglia dei 30 anni decide di scrivere al presidente della Repubblica perchè è convinta di non potersi permettere di diventare madre: i 1300 euro al mese che lei e il marito riescono a mettere insieme non bastano a garantire una vita dignitosa a tutti e tre. E' un grido di dolore, quello di Sandra, che tuttavia ha il difetto di suonare artefatto e artificioso. Il pietismo, a parer mio, non è la leva per parlare seriamente di precariato. E la storia di Sandra, se pure simile a quella di migliaia di altre persone nel nostro Paese, finisce per stonare su una serie di considerazioni che nascono dalle premesse che Sandra stessa fa (perchè ha lasciato gli studi?, giusto per dirne una).Resto convinta che precariato e assistenza alle famiglie siano due temi chiave per chiunque. Trasformarli in melodramma non giova a nessuno. Forse solo a Sandra, ma non alle mille Sandra che domani saranno di fronte al suo stesso bivio, in silenzio, perchè nessuno darà loro voce.