Sconfinando

Erase and Rewind


Fermo restando che......che le notizie sono solo quelle che strillano questa mattina radio e giornali...che i fatti e le responsabilità vanno accertati e che non spetta a me farlo...che ci sono indagini in corso Fermo restando tutto questo.
Ho provato un senso di amaro, misto a nausea, questa mattina, quando l'edizione mattutina del giornale radio ha strillato la notizia del fermo dei tre minori per l'uccisione della quattordicenne di Niscemi. Al di là del credo naturale moto di compassione per una vita spezzata, c'è questo interrogativo che sempre più spesso mi si affaccia alla mente. Mi sento chiamata in causa, come genitore e come educatore.  Perchè, se le cose stanno così come questa mattina si dice, il riassunto di questa vicenda è veloce e secco come un colpo di frusta. C'è un problema? Si cancella il problema. Un colpo di spugna e la vita prosegue, come prima, come se quel problema non fosse mai esistito. Ed è qui che mi metto in gioco con tutti i miei interrogativi. Come nel caso degli atti di bullismo, raccontati da cronache che differiscono le une dalle altre solo perchè sembrano ogni volta un gradino più giù nell'abisso. Cerco di capire cosa faccio io, come mi muovo io, cosa insegno io alle mie figlie. In questi giorni, cercando qualcosa che spiegasse in parole semplici la questione della responsabilità individuale, sono incappata in un articolo un po' scherzoso dell'Economist dello scorso anno, nel quale si ironizzava su una serie di nostri malvezzi. Tra un frizzo sul Buon Appetito e un lazzo sull'incapacità di esprimere pareri discordi senza discutere, spiccava questa frase: The italian culture of non-accountability runs deep, che tradotto significa La cultura della non-responsabilità è ben radicata. E mi sono resa conto che il nodo, lo snodo, il punto da cui può partire un percorso senza ritorno sta proprio qui. In questa incapacità di essere e sentirsi responsabili delle proprie azioni e delle proprie scelte. E nell'incapacità dei genitori (di alcuni genitori) di distinguere tra la necessaria affettuosa presenza e il sostituirsi al proprio figlio nella costruzione del proprio cammino. Soprattutto quando il percorso si fa difficile. [l'immagine l'ho presa qui]