Sconfinando

Facebook? Moi aussi! [reprise]


Che poi ci sono un paio di considerazioni a margine, che mi vengon così, a pelle. Perchè alla fine c'è una gran voglia di vedere e farsi vedere, di là su Faccialibro. Del collega in viaggio di lavoro in Giappone ho già visto le foto, mentre prova improbabili occhiali in uno shop di Kyoto. E so anche quanto costano là le AllStar. So chi ha gli operai in casa e chi nel fine settimana andrà a Torino. Ieri, se ne avessi avuto tempo e voglia, avrei potuto raggiungere qualcuno alla festa della birra di Cinisello Balsamo. non so se mi spiego. Il punto è che c'è poca voglia di privacy in un luogo come quello. Mentre c'è, e prepotente, una gran voglia di metterci la faccia. E il naso. Che stride in modo singolare con certe levate di scudi, anche e soprattutto blogghistiche, quando la stessa privacy viene considerata violata in virtù di un qualche artificio esterno, tecnologico o legislativo che sia. Naturalmente su Facebook c'è una volontarietà di base: rendo volontariamente pubblico qualcosa che mi riguarda. Il punto è quanta consapevolezza c'è in queste azioni. Quanto consapevolmente si rilasciano immagini o informazioni personali in un network che è per definizione sociale, e dunque vive di condivisione e circolazione. Un po' come accade anche in questi spazi.
Questa nell'immagine è la mia Ruota degli amici (Friend Wheel). Il c[a]olor verde si raggiunge laddove la rete degli amici degli amici si fa sempre più fitta.