Sconfinando

Poco Nob[e]ili questioni


Ovvero, honi soit qui mal y pense. Il primo campanello di allarme mi è suonato ieri, quando ho letto la notizia dell'assegnazione dei premi Nobel per la medicina. Montagnier e Barré-Sinoussi per aver isolato il virus Hiv e il dottor Zur Hausen per le sue ricerche sul Papilloma virus. Papilloma virus, già. Gardasil. Cervarix. Uhmmm. Questa sera, poi, al TG1, un bel servizio sulle vaccinazioni e sulla loro utilità. E di nuovo, guarda un po', si parla di Papilloma virus e del programma nazionale (ma mondiale in realtà) di vaccinazione delle bambine. Sarà che quella lettera della Asl ormai son mesi che peregrina dalla sala alla cucina, dalla camera di nuovo in sala. E ogni volta è un consulto. Una telefonata. Un sito internet. Un parere medico. Perchè io, e come me tante altre mamme, non è che sia proprio convinta di questa cosa. Troppe lacune e troppo poche informazioni. Si vaccinano le undicenni, mi si continua a dire, perchè statisticamente è più facile che non abbiano ancora una vita sessuale attiva. Però sono coperte per quattro anni. Di più non si sa. Questo vuol dire che dai quindici anni in poi, quando statisticamente forse (e dico forse) una copertura vaccinale potrebbe essere più utile, sono di nuovo vulnerabili. Lasciando perdere, poi, possibili effetti collaterali e reazioni allergiche. E allora rimando. E come me rimandano in tante. Forse cominciamo a essere in troppe. Spero che la Merck (non è che qualcuno si è dimenticato del Vioxx vero?) e la GlaxoSmithkline siano davvero lontane da Stoccolma.