Sconfinando

Lezioni di Storia: vedi al capitolo Rosa Parks


Quando nel mese di ottobre di tre anni fa come molti dedicai un pensiero alla notizia della morte di Rosa Parks, davvero non pensavo che a tre anni di distanza ne avrei riparlato per collegare il suo straordinario gesto di 58 anni fa con un episodio di cronaca. Un episodio di quelli così quotidiani ormai che tra un po' finiranno per sparire anche dalle cronache. Per assuefazione, temo.E quel che mi lascia senza parole è il continuo tentativo di ridimensionare la questione. Bollandola l'una volta come bullismo, l'altra come teppismo, l'altra con la preterintenzionalità, l'altra ancora, quando proprio negare non si può, come episodio isolato. Continuare a negare il fatto che il problema esiste, non risolve il problema. Semmai lo declassifica al ruolo di non-problema, dunque di situazione tollerabile. C'è poi un ulteriore  aspetto, che in tempi di riforma della scuola vale la pena di evidenziare. Ed è l'assoluta ignoranza (nel senso etimologico del termine) della storia e dei suoi significati che si manifesta in certi gesti e in certe espressioni. La scuola che desidero io è la scuola del significato. La scuola in cui il passato diventa spunto per riflettere sul presente. Evidentemente, per molti, per troppi di questi ragazzi, la storia è o è stata solo qualche capitolo da smarcare in vista della prossima interrogazione. E il nome di Rosa Parks non credo sia mai passato sotto i loro occhi.