Sconfinando

Montalbano, questa volta senza dubbi


Me l'aveva tenuto da parte, la mia libraia, l'ultimo Camilleri uscito il 23. E poco importa se tanto Sellerio ne sforna a vagonate, per cui non c'è certo il pericolo di restar senza. Però mi piace il rito del "mettimelo da parte". Come se fosse un favore, un piccolo privilegio, quel gesto gentile riservato a chi è sempre a metà strada tra cliente e amico. L'ho messo da parte per il fine settimana, piccolo piacere da gustare imbozzolata sul divano. E piacevole lo è davvero, questo "L'età del dubbio", con il consueto carosello di figure così note da sembrare vecchi amici: da Fazio a Catarella, da Augello a Pasquano, passando per Adelina, Enzo, Lattes e Miele. Le recensioni che ho letto parlano di un Montalbano invecchiato e in fondo sempre più solo. Non ne sono così convinta. Salvo ha sicuramente una cifra un po' più marcata in qualche tratto, nell'insofferenza verso carte e burocrazia soprattutto. Ma acquista in umanità non tanto nel tardivo e forse un po' senile innamoramento per Laura, quanto nella com.passione, così evidente nella scena dello sbarco dei clandestini. Su tutto, però, Camilleri riversa la consueta dose di ironico sarcasmo: dal figlio inventato alle sciarratine con Livia che nemmeno in sogno si presenta al suo funerale. "Ti domando scusa per non essere venuta al tuo funerale" - dirà lei alla fine di una quasi paradossale discussione - "Non mancherò la prossima volta".Piacevole. E propedeutico ai prossimi episodi della serie televisiva. Io son già pronta.