Sconfinando

Per favore, parliamo di libri?


Sto seguendo a distanza, grazie a un amico coinvolto direttamente nell'evento, quel che sta accadendo a Roma in occasione della settima edizione di Più Libri Più Liberi, una quattro giorni interamente dedicata alla piccola e media editoria, con tutta una serie di sconfinamenti verso il mondo della rete. E leggendo i resoconti che quotidianamente mi vengono inviati, mi è capitato fra le mani un progetto davvero carino, per altro premiato nel corso di TechGarage, lo scorso mese di giugno. Si chiama Bookerang ed è una sorta di Anobii all'italiana, creato con lo stesso principio di condivisione e scambio di opinioni ed esperienze di lettura, di creazione e ricerca di affinità, di volontà di trovare e offrire spunti e suggerimenti di lettura. La differenza, in questo caso, la fanno i librai e gli editori. Perchè su Bookerang è possibile creare una lista dei desideri consultabile e dunque disponibile presso il proprio libraio. Così come è possibile per il libraio suggerire ai propri clienti nuovi spunti di lettura sulla base dei loro profili, dei loro gusti, dei feedback rilasciati sui singoli testi. E così come è possibile, soprattutto per gli editori minori, promuovere quel che di nuovo c'è, andando dritti al punto: al pubblico che non di soli best seller vive. Molto social-Web-2.0-network, va bene. Però carino. Io lo sto sperimentando, anche se mi frena, come è comprensibile, l'impossibilità di importare di botto tutto quel che ho già inserito in Anobii. Ne ho parlato con i ragazzi della libreria e credo che stiano valutando se e come iscriversi al network. Perchè poi in Bookerang, così come in Anobii, c'è quel che io cerco in una libreria: poter parlare di libri. Dei libri letti, di quelli che leggerei, di quelli che leggerò. Di quelli che mi han lasciato dentro qualcosa. Di quelli che ho abbandonato sul comodino. Di quelli che porterei sempre con me. Parlarne, oltre la lettura. Come si fa in libreria, e non al supermercato.