Sconfinando

Terrorismo a mezzo pillola


Pigra domenica mattina. Caffè, giornali, chiacchiere e tempo lento. E quella notizia, un trafiletto in prima sul Corriere. "In arrivo la pillola abortiva". Stupore, di primo acchito. Ci sembra strano, coi tempi e con l'aria che tira in questo Paese. Leggendo oltre, la faccenda si fa più chiara. Insomma, non è che il Governo dia il via libera. E' l'Agenzia Italiana del Farmaco che non può fare a meno di concedere il nulla osta. Il che è sostanzialmente diverso. E in effetti non è che da parte governativa, ma anche da quella parte non governativa che si chiama Udc, siano giunti gli applausi. Semplicemente, laddove non si può vietare, si va di strategia del terrore. E di intorbidamento delle acque con la scusa di voler chiarire cose che sarebbero già sufficientemente chiare.Voglio dire, non è che ci volesse il ministro Meloni per chiarire che la Ru-486 "non è un farmaco anticoncezionale". E che ci siano differenze sostanziali tra Mifepristone e pillola del giorno dopo, ministro, la prego, davvero lo sappiamo bene. Tant'è che una è definita chiaramente pillola abortiva e l'altra rientra nei cosiddetti metodi contraccettivi d'emergenza. Ma fin qui posso, e in un moto di buona volontà voglio anche pensare a un maldestro tentativo di comunicazione diretto al mondo delle adolescenti. Ci può anche stare.Quel che non posso e nemmeno voglio accettare sono le dichiarazioni di Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare: [...] questo farmaco ha ancora molti lati oscuri. Ha provocato almeno 16 morti [...]. Scusi, sottosegretario, quando, dove, rispetto a quale campione di riferimento, in quanti anni? Ancor più inqualificabili, a parer mio, sono le altre considerazioni di Roccella: [...] è una truffa dire alle donne che è sicuro e che rende l'aborto facile [...] Le donne devono sapere che l'aborto chimico non è una passeggiata[...]. Semplicemente, laddove non si può vietare, si va di strategia del terrore. E di intorbidamento delle acque con la scusa di voler chiarire cose che sarebbero già sufficientemente chiareMa certo. Perchè in effetti le donne decidono di interrompere una gravidanza con la stessa nonchalance con la quale decidono in questi giorni di dicembre di uscire per lo shopping di Natale. Un po' di preoccupazione per l'aspetto economico, ma poi via, un giro di giostra e si torna a casa. E più o meno la stessa cosa sembra pensare Javier Lozano Barragan, ministro del Vaticano per la Salute, quando, bontà sua, sostiene di comprendere [...] molto bene la situazione ingombrante e imbarazzante di una ragazza che suo malgrado si trova incinta [...]. Beh sì, in effetti, vuoi mettere l'imbarazzo? Tutto il resto passa in secondo piano, anzi, non esiste proprio. Mica vorremo aspettarci qualcosa di diverso, qualcosa che assomigli a un tormento di coscienza, un moto dell'anima, un guizzo di sofferenza in chi, magari, ha pure deciso di generare al di fuori dell'unica dimora prevista dal Sant'Uffizio per l'amore: [...] all’interno del matrimonio unico e indissolubile [...].