Sconfinando

Film di Natale?


Nel pomeriggio, con Laura, abbiamo portato i bambini al cinema a vedere "Cronache di Narnia".Mi trovo abbastanza d'accordo sulle lettura che Roberto ne ha dato in "Luci della città":"[...]Sul piano visivo, il film è certamente molto spettacolare. L’interazione fra umani e creature della fantasia è pressoché perfetta e le ambientazioni (guardacaso neozelandesi, come quelle scelte da Jackson) contribuscono al generale senso di meraviglia. Il leone Aslan, capo dell’esercito anti-Strega, ha tratti di realismo impressionanti e le scene di battaglia sono persino migliori di quelle già notevoli viste in film come "Troy". A non funzionare, tuttavia, sono i significati primari della storia. I bambini vengono allontanati dagli orrori di una guerra solo per finire in un’altra, dove vigono gli stessi principi e le stesse simbologie. Il coraggio e la lealtà di gruppo battono le trappole del male, il sacrificio è parte integrante della vittoria, i lupi sono sempre e comunque cattivi, il destino superiore detta il percorso di tutti e persino Babbo Natale (che ricompare in una terra che non lo ha visto per cent’anni) è lì per consegnare ai bambini le armi per combattere.Nessuna sorpresa, insomma, e nessuna scorrettezza. Dal regista di "Shrek 1 e 2" era lecito attendersi qualcosa di meglio".Aggiungo: comprendo le polemiche sorte intorno a questo film, forse un po' troppo esaltato dalla destra ultraconservatrice americana. Nel leone Aslan non è difficile vedere il Cristo che guida le sue truppe in una guerra giusta ancorchè divina, con tanto di morte e risurrezione (sic!). Silvia e Giulia, che stanno leggendo i racconti, mi dicono però che di questi riferimenti l'intera opera (che io non conosco) è piena: albero dei frutti proibiti incluso.Ne abbiamo parlato un po'. Loro vedono in questo film il più classico degli impianti fantasy: la lotta fra il bene e il male, nient'altro.Sui libri mi pronuncerò solo quando li avrò letti.