Sconfinando

Sedotta, ho abbandonato. Ovvero, confessioni di una lettrice


Divertente l'articolo proposto in questo momento sulla home di Repubblica, quello sui lettori bugiardi. Quelli che mentono su ciò che han davvero letto. Che a volte lo si fa per vergogna, si dice nell'articolo. Che a volte lo si fa per pigrizia, perchè di arrivare in fondo, a quel libro, proprio non ce la si fa. Io, da par mia, mi appello alla voce numero tre del dieci diritti imprescindibili dei lettori di Pennac: il diritto di non finire il libro. Sedotta da molti, qualcuno l'ho anche abbandonato. Uno su tutti? Il nome della rosa. Mai andata oltre pagina 100. Della Recherche non sono riuscita a terminare tutti i tomi, così come conI Miserabili ci son voluti due o tre tentativi prima di lasciarmi sedurre del tutto da Jean Valjean. L'Uomo senza qualità l'ho letto obbligata all'università, non so se vale. Idem per la Montagna incantata. Tra i contemporanei, ho provato a fingere di aver letto Q di Luther Blisset, scegliendo la strada dello zapping tra i capitoli. Mi sono arresa quando mi sono resa conto che comunque non avrei capito nulla di tutto l'impianto. C'è voluto un seminario seguito per motivi di lavoro a darmi la forza di ricominciarlo e arrivare, finalmente, alla conclusione. So per certo di averne abbandonati altri, Herzog, ad esempio. Molti li ho persin dimenticati. Li ho ritrovati mentre cercavo di catalogarli su Anobii. Ma non son pentita, giuro. p.s. Qui l'articolo sulla ricerca condotta in Inghilterra, pubblicato dal Guardian.