Sconfinando

Panorami


Che non son quelli di cui parlo nell'altra casa. C'è una singolare analogia tra l'articolo pubblicato oggi sul Corriere, con l'ormai classica lamentatio sulla chiusura dei piccoli negozi, stretti tra la concorrenza delle catene commerciali e le difficoltà di accesso al credito, e quel che ho visto stamane in tangenziale. Dicono che avrei dovuto accorgermene da tempo, visto che si tratta di stabili in costruzione da almeno un paio d'anni. Fatt'è che per me si confondevano in mezzo a tutti gli altri e poi son tonta e il color mattone, che avrebbe dovuto servirmi da chiave, in realtà non mi aveva finora acceso alcuna lampadina. Stamane, però, per la prima volta mi sono accorta delle insegne. Esselunga, sulla destra (poteva essere diversamente?) e MediaWorld sulla sinistra. In mezzo, un cubo a vetro che immagino conterrà scale e rampe mobili per accedere ai reparti delle meraviglie. Sotto, mi han detto, nuovi svincoli, destinati a rendere quel tratto di tangenziale ancor più infernale di quanto già non sia. Ma si sa, l'economia va fatta girare e dunque via libera a nuovi centri commerciali. Peccato che nel raggio di pochi chilometri i supestore Esselunga siano almeno tre, affiancati da qualche Iper, Auchan e supermercati di vario genere, natura e dimensione. E peccato che a due minuti in linea d'aria dal MediaWorld ci sia un Trony e che basti raggiungere l'uscita successiva della tangenziale per arrivare al Saturn. Come al solito, più posti dove far la spesa che soldi da spendere. Sarà il trionfo dell'acquisto a rate a tasso zero e del volantino promozionale nelle caselle della posta. L'alternativa del sabato pomeriggio al Win for Life. Vuoi mettere?