Sconfinando

Socialcoserie


È vero. Latito. L’ho scritto ieri e forse l’ho scritto più volte in queste ultime settimane. C’è un troppo di troppo in questa fase della mia vita e qualcosa, nel troppo, finisce per non starci più. I blateramenti sul blog, ad esempio. Un po’ mi spiace, a dire il vero, perché qui dentro ci sono quattro anni e mezzo di bla-bla-bla e poi perché in fondo è stato il mio primo approccio serio ai socialcosi, anche se quattro anni e mezzo fa di socialcosi non è che si parlasse molto.In effetti è evidente che in questo periodo molto è cambiato, dentro e fuori di qui. E non è solo colpa di Facebook, anche se è facile farne il Malaussène della situazione. È che sono proprio cambiate le dinamiche e le conversazioni, senza andare a scomodare il Cluetrain Manifesto, si svolgono su piani sempre più sfalsati, ma tutti, in qualche modo, interconnessi.Così con Eva converso ormai quasi solo su Friendfeed, con Piazza su Blogger, con Antonia su Facebook, con Cecilia via GMail, con Margherita via Msn. Con qualcuno twitto, con qualcuno condivido link. In realtà, io, come tanti, mi muovo su reti diverse, alle quali partecipano di volta in volta persone diverse, sulla base di interessi differenti.Per parlar di libri, finisco per andar su Anobii, mentre Guia Soncini e Catepol, su FriendFeed, sono uno spaccato tra il serio e il faceto di quel che accade in rete.Per non parlare di Catriona e Zefirina. Poi ci sono i socialcosi e socialcontatti lavorativi. E quelli sono di nuovo un’altra cosa.È come se quella finestra aperta quattro anni e mezzo fa si fosse trasformata in una veranda dalla quale osservare un po’ di mondo. E mi rendo conto che anche il mio modo di vivere questo spazio è cambiato. Forse perché son cambiati anche gli interlocutori e qualcosa, nel tempo, si è persa, su questa piattaforma.È come se si fossero spenti i sussulti di apertura verso il mondo che comunque c’è fuori di qui. Anche in rete, ma comunque fuori. E si finisce per rifugiarsi in questo luogo, come nella coperta di Linus, avvolgendosi nelle piccole certezze dei contatti acquisiti. Amicali, ecco, almeno per me soprattutto amicali. Ombelicali, anche. Ma anche miopi, talvolta.