Sconfinando

Riletture


La scorsa settimana ho ceduto alla tentazione e ho deciso di acquistare Il Diario di Anne Frank, nell'edizione proposta da Repubblica. Curiosità filologica, in primis. L'edizione che da sempre gira per casa è quella che acquistai quando frequentavo le elementari o le medie e dunque priva degli aggiornamenti riportati qualche anno dopo. Poi c'era l'audiolibro e anche quello era una bella tentazione, soprattutto perché la voce recitante è quella di Alba Rohrwacher.Però poi è successo l'inevitabile. L'ho riletto, cioè.E avendolo già letto tante volte in passato, credo che questa fosse la prima volta che lo leggevo con gli occhi da grande. Tutto intero, non solo qualche passaggio qui e là come può essere accaduto in tempi più o meno recenti.L'ho letto con la prefazione, la postfazione, le note a margine, i commenti e la storiografia. E mi sono resa conto di leggero, per la prima volta, anche con gli occhi di madre, che in questi ultimi anni ha visto passare sugli scaffali delle proprie figlie tanti libri che raccontano il dramma della Shoah, da Quando Hitler rubò il coniglio rosa a L'Isola in via degli Uccelli, da Stelle di cannella fino a Un sacchetto di biglie. E mi sono resa conto di quanto toccanti siano, per noi che "sappiamo" quel che "dopo" accadde, quelle pagine, quell'ode a una penna stilografica finita nel fuoco, quei racconti su fragole, patate, cavoli e fagioli, quelle note sui bisticci e quegli sfoghi di un'adolescente che in fondo voleva crescere. E che non poté farlo. Per questo, tra tutti, questo resta davvero uno dei libri doverosi, da avere e non perdere.