Sconfinando

We-are-family


L. è il mio migliore amico. Ci siamo conosciuti a 14 anni e da lì non ci siamo più lasciati. Il che significa che siamo dentro le nostre vite da quasi 30 anni ormai.C’è anche stato un momento in cui “inducevamo” piacevolmente, salvo renderci conto che stavamo meglio da amici che da amanti.Poi si è fidanzato con la mia migliore amica. Tanti anni. E poi l’amore è finito.Così. Non c’era più.Nasceva Silvia, nasceva Giulia.Lui non è mai andato via.Mi sostituisce nella maternità di Giulia, poi resta, prima nel mio gruppo di lavoro, poi in un altro.Si trasferisce a Milano, condivide un appartamentino con A.Poi, nove anni fa, davanti alla macchinetta del caffè, l’invito a cena. Porta anche A.In sala riunioni, chiude la porta.Senti, non so come dirtelo. A. non è solo un amico con il quale condivido una casa. Stiamo insieme.Lo so. Bisognerebbe essere ciechi per non capirlo, si legge nei vostri sguardi.Quell’anno nasce Elena.E A. che stravede per lei. E lei che si addormenta in braccio a lui con la testa nell’incavo del collo.Ieri sera tutti insieme, come ancora succede.Elena gelosa di Massimo, che da più piccino si gode le coccole di A.Finché non riesce a intrufolarsi in braccio a lui e da lì non si schioda più.Si parla di scuola, di viaggi, di libri.Dei nostri figli, gli otto nipoti, come li chiamano e vivono.Di politica.Di pacs.A. e L. si guardano: noi siamo una famiglia. Esattamente come voi.(Indurre è copyright di Scalza. Spero me lo presti per questa volta)