Sconfinando

Il mio problema con le allegorie, è che non sempre riesco a coglierle.
Il divertente delle allegorie, è che ognuno poi ci legge quel che vuole.
Allora cerco a mia volta di cogliere il lato divertente della questione. Soprattutto quando le interpretazioni si fanno ancora più libere.

Credo che il tuo problema sia quello di tutti. Non tutti, però, cercano di cogliere quel lato divertente cui tu fai riferimento. Subentra il lato caratteriale del singolo, credo, e questo anche nella libera interpretazione che si dà all'allegoria, più o meno allegramente. Ma fammi dire 'na cosa, però. E qui tremi. Tu hai un carattere fantastico, e lo sappiamo in tanti qui dentro. C'è chi certi pregi non ce l'ha e prova a sembrare divertito/divertente come non è. Un trucco pesante che, allegoricamente parlando, cola giù in modo impietoso, lasciando emergere in modo inequivocabile i tratti somatici di certe personalità. Allegria.

A volte però, si possiede la personalità ma non il mezzo per comunicare. Capita a tutti credo, pur conservando se stessi e il messaggio, di smussare gli spigoli dell'interfaccia con gli altri. Non credo siano trucchi ma stratagemmi creati involontariamente per dialogare con qualunque tipo di persona.
Ipotizzo eventuali alieni che, per comunicare con noi terrestri, dopo aver incrociato i ns. messaggi "solidi" o "sonori" nello spazio, ci ripropongano una versione rivista del concerto brandeburghese n.3 di Bach...
Sui blog non siamo in salotti frequentati da questa o quella categoria di persone, quindi la massa si incontra senza distinzioni di alcun genere. E' normale, credo, adattare l'interfaccia per poter comunicare meglio o, ipotizzando un limite culturale (come nel mio caso), credere di farlo...

Smussare. Un bel verbo di certo. Che ricorda il lavoro che ognuno di noi dovrebbe fare su sé stesso, sempre. Ma io sono diffidente, si sa (tu no, ma mi conosci troppo poco, fìdati). A me non piace il voler essere a tutti costi sulla stessa frequenza di tutti (al limite anche degli extra-terrestri). A me non piace il voler sembrare, e vengo al post, allegri e sereni quando si covano risentimenti forti. A me non piace il voler fingere che si è capaci di dialogare con tutti per dimostrare, in fondo, che chi non lo fa è da isolare, è da temere, è da ricovero, insomma. La massa a me non interessa. L'ho detto. Io seleziono e non temo che sia selezionato. Alla fine della selezione, probabilmente, sarò solo. Allegria.

Permettimi di dissentire, in parte. La ricerca di una lunghezza d'onda comune è indispensabile per la comprensione tra persone (perchè poi è di persone che stiamo parlando) che normalmente viaggiano su lunghezze d'onda diverse. Il che non significa che poi quella lunghezza d'onda intermedia debba essere accettate da entrambi o da più di due soggetti. Significa semmai che si può provare a cercare un terreno comune di confronto. Poi ognuno sceglie (liberamente) di tornare sul suo. E di restarci, se così gli aggrada. :)

A te permetto tutto. Non fosse altro che per quello che hai permesso a me. Dissenti pure, ma non dimenticare mai la mia vicenda personale, che incide inevitabilmente su quello che scrivo qui come ultima spiaggia concessa(mi) in un arcipelago di isole accattivanti dal mare, ma che sisono rivelate aride (o inaridite da me stesso) dopo l'approdo. Baci e fuggo.

Perdonatemi se approfondisco ma mi appassiona l'argomento... Rispondo, quindi, considerando le riflessione fatte, tra me e me finora, al riguardo.
A volte provo a pormi sulla stessa frequenza dell'altro interlocutore, se non altro per egoismo, perchè la vivo come una crescita interiore poi, è ovvio, capita di aprire porte da richiudere e bollare sull'esterno con un "mai più"... Ma non lo faccio per finzione, più che altro curiosità. Ho superato da tempo la visione medievale che mi vedeva al centro dell'universo, quindi mi pongo in posizione satellitare e osservo, con l'ambizione di non giudicare. Spero di riuscire ad evolvermi fino ad un livello di saggezza appagante, ma per questo ho bisogno di imparare da chiunque e qualunque cosa, con l'imperativa condizione di poter cambiare il mio credo in ogni momento. Non perché sono farlocco, ma per non essere costretto a combattere un mulino a vento che si chiama "ho sempre ragione".
La mia stima per Miti è incondizionata, al punto da consentirmi di schiacciare un pisolino indifeso anche su una certa spiaggia, quindi spero che entrambi, vogliate leggere questo mio con leggerezza e così come sono state scritte, a getto! Senza retroscena ne secondi fini... Bonne nuit ; )
PS: Adoro questo laboratorio ma finora l'alambicco, che speravo di veder funzionare, non ha prodotto alcunchè di alcolico... Confido nel futuro :-))

Il tuo sforzo di volerti porre su frequenze d'onda anche molto diverse dalla tua è encomiabile di sicuro. Temo però che sia uno sforzo non a lungo sostenibile. Nel mio caso lo reggo dai 3 ai 5 secondi, quando sto in vena. Una precisazione sul sentirsi al centro dell'universo o satellite. Io sono una stella di questa splendida galassia. E questa ultima frase la dedico a questa signora che mi ha "scovato" ed a cui vado a rispondere subito. Ciao e grazie.

Era invena, ovvio. Sarà sempre Freud?

Fare selezione può essere comunque una forma di comunicazione. Anche efficace. (saluti e complimenti per il laboratorio)

Mi hai "scovato", alla fine. Ciao e grazie per i complimenti.