Sconfinando

Dopo le tante accelerazioni dovute anche alla introduzione di nuovi mezzi di comunicazione, la attuale velocità (sempre in crescita) dei cambiamenti in tanti settori è tale da rendere normali degli stravolgimenti delle nostre abitudini in tempi contenutissimi. C'è poco da fare. Chi mi segue dovrebbe essere in allenamento, però. Baci.

Un po' come il telefono a disco. All'epoca detestavo quelli con i tastini. Questione di farci l'abitudine?
Però se il Corriere o Repubblica finissero solo online, non so come la prenderei. Malissimo, credo.

Tranquilla. Siamo in Italia. Sempre più comoda ce la prendiamo. Se il NYT ha un planning di abbandono del cartaceo, mi pare, di 5 anni, da noi gli editori ci cominciano a pensare tra almeno 10.

Sarò abbastanza vecchia per andare fuori di testa e compiere gesti inconsulti. Lo farò.

Tra 10 anni abbastanza vecchia? Tu? Per quel che ti conosco lo escludo categoricamente. Sarai cresciuta di un altro 50% (chissà se si capisce il complimento).

entro come solito maleducatamente. Sono triste come te MT io appassionato di carta penna e calamaio, amante dell'odore dell'inchiostro di stampa, solenne trituratore di palle dell'edicolante che da me viene trattato come un libraio e per converso terrore dei librai trattati da me alla stregua degli edicolanti.

Anche io amo quell'odore e quel fruscio, A. Mi ricordo ne parlammo già una volta. Ti sto immaginando da un libraio, sai. Non vorrei essere nei panni suoi.

un giorno che ero particolarmente isterico mi sono presentato da feltrinelli chiedendo ad un povero commesso " che c'è di nuovo che può farmi vedere?" e il commesso con fare professionale "ha delle preferenze?" e io "si" e lui "e quali sono" e io " i bei libri..cosa mi consiglia ora che sa che preferenze ho?", non siamo venuti alle mani solo perchè mi sono reso conto che ero in torto marcio :-)

È la perdita di una possibilità di scelta, secondo me, a fare questo effetto. Di essere tu a decidere se questo o quello. Per il momento i quotidiani italiani online non rendono giustizia della versione cartacea, quanto a completezza. Peraltro, anche se non m'intendo di costi tipografici, ho sempre l'impressione che per Corriere e Repubblica, per esempio, con un euro si paghino la sola carta e la stampa. Considerato poi che ci sono gli allegati che anche col sovrapprezzo... Quindi se il dubbio potesse essere quello di un decadimento della qualità causata dalle sponsorizzazioni, queste sponsorizzazioni a me sembrano già quasi evidenti, ed equivalentemente incidenti sia nel web che su carta. Il Messaggero Veneto, per esempio, che probabilmente deve più realmente sopravvivere di suo, è molto più striminzito pur appartenendo allo stesso gruppo editoriale di Repubblica (e non perché manchino gli argomenti per sei o otto pagine in più), e pur ricorrendo a firme meno prestigiose di quelle che si accapparrano i quotidiani a larga diffusione nazionale. Un'altra impressione che ho, comunque, sempre a questo proposito, è che internet sia un po' tutto uno stesso calderone, e che i giornali sul web possano essere meno tendenti a cercare di differenziarsi sul piano della qualità. Una impressione tutto sommato giustificata, ora che ci penso, perché un quotidiano su carta si gioca una partita con la concorrenza, il cui verdetto consiste generalmente nell'acquisto di un giornale e non dell'altro (a parte per chi cerca un'informazione più approfondita ed attenta, e possa dedicare un certo maggior tempo a ciò), i cui contenuti rimangono poi ignoti al lettore. Mentre sul web uno "zappa", e li leggicchia un po' tutti.

si, finché son gratis...

Devo dire una cosa: in questo momento è assolutamente vero quello che dice Franco. Un grande zapping da un sito all'altro. A qualche sito americano, per lavoro, sono abbonata. E devo riconoscere che quei contenuti non accessibili gratuitamente hanno quel valore aggiunto in più. E non è poco. Ha ragione Franco, quando dice che è il senso della possibilità di scelta che viene a mancare, ma è anche vero che c'è anche l'affezione alle senzazioni tattili che uno schermo non può certo trasmettere. Un domani a pagamento? Chissà. La qualità, a questo punto, non dovrebbe più essere un optional, però.

Lo studio é abbonato a Il Sole24ore. Prima dell'era Internet lo prendeva un collega in edicola e lo portava in ufficio, poi abbiamo scoperto che esisteva l'edizione on line, ma si doveva essere abbonati, e abbiamo fatto l'abbonamento. A quel punto il giornale che arrivava per posta veniva buttato ancora con tutto il cellophan, l'unica ad essere letta era la versione on line, molto più maneggevole. Da qualche mese però, la versione on line é diventata 'diversa', sia visivamente che come contenuto, da quella cartace: non c'é più il formato pdf, e anche gli articoli sono molto più confusi , difficili da trovare... insomma, sto solo aspettando che l'abbonamento scada per abbandonarlo, e passare ad altro...

concordo...a volte il voler mettere troppo diventa controproducente. anche su internet. Per ora noi abbiamo in abbonamento online qualche rivista americana. Il resto viaggia ancora su carta.

In effetti devono aver avuto le idee confuse, e ce l'hanno ancora. In tempi molto distanti ho fruito di alcune edizioni via web del Messaggero Veneto, fin dalle sue prime uscite. Per esempio se una domenica non volevo uscire di casa. Le prime erano in pdf, e bisognava abbonarsi. Poi avevano introdotto il pagamento con carta di credito della copia singola. Ancora pdf, ma cifrato, da aprire esclusivamente con adobe acrobat reader ultima versione (la 6, mai stata disponibile per Linux, al contrario della 7, che c'è). Poi sono passati ad un formato testuale semplice, senza immagini. Si poteva comprare anche con un sms o qualcosa del genere. Le prime uscite pesavano circa 1.5 MB, e per un modem normale era un po' fastidioso scaricarle al mattino, e riuscire anche a leggerle, magari, prima di andare al lavoro (dove praticamente non uso computers). Proprio quando l'ADSL "impera" (ma non dappertutto, e ne so qualcosa), ed i webmasters fanno a gara a chi lo sfrutta di più (e mi sono sempre più simpatici, per lo stesso motivo), hanno abbandonato il formato pdf, in favore del puro testuale. Alla fine, le versioni a pagamento via web sono sempre state peggiori di quelle cartacee. Evidentemente non ci hanno creduto e non hanno investito. E poi, soprattutto, delle edizioni online a pagamento hanno paura. Di non essere abbastanza protetti contro la copia "abusiva".