Creato da SandaliAlSole il 29/07/2005

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Obiezioni estese

Post n°1747 pubblicato il 29 Ottobre 2007 da SandaliAlSole
 

Naturalmente del discorso di Papa Benedetto XVI ai farmacisti cattolici so solo ciò che riportano i quotidiani online. In sintesi estrema, il Papa sostiene che anche ai farmacisti vada riconosciuto il diritto di obiezione di coscienza e che il farmacista cattolico dovrebbe non collaborare alla distribuzione di farmaci o di [...]molecole che hanno lo scopo di evitare l'annidamento di un embrione o di cancellare la vita di una persona[...]. Repubblica e Il Corriere della Sera fanno esplicito riferimento alla pillola RU486, anche se, a voler prendere alla lettera la questione, sullo stesso piano dovrebbe essere messa anche la pillola anticoncezionale, qualora non prescritta per fini terapeutici "altri".
Personalmente, faccio fatica ad accettare l'idea. Tendo a considerare il lavoro di medici e farmacisti come un servizio di pubblica utilità e comunque regolato da leggi dello Stato. E a quelle dovrebbero sia il medico sia il farmacista attenersi.

Sul tema, trovo divertente ma puntuale questo post di Chiara Lalli.

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Commenti al Post:
stoico.epicureo
stoico.epicureo il 29/10/07 alle 16:50 via WEB
La farmacia è di fatto una attività commerciale. Il dispensario farmaceutico è un pubblico servizio.Forse andrebbe affrontato questo tema e poi l'altro, a nel frattempo nelle more di un sistema che risolva alla radice il problema sarei dell'idea di lasciare al farmacista la libertà di fare ciò che gli dice la sua etica professionale (oltre ovviamente alle leggi dello stato). Sono cattolico e la cosa ovviamente mi mette in una situazione di arbitraggio morale, ma questo è al momento il minore dei mali.
 
Oceano_Irrazionale
Oceano_Irrazionale il 29/10/07 alle 17:14 via WEB
Allora perché non liberalizzano un po' di questo e un po' di quello, così chi vuole può far da sè... :-)))
Scherzo estremizzando ma, sotto sotto, un fondo di curiosa verità ce lo vedo. Immagino di poter avere quel farmaco (quale che esso sia) solo se me lo prescrive il medico ma se lui obietta (medico buono) che faccio? Vado dal medico (cattivo) che mi farà uccidere il "feto-bambino-idea dello stesso"? E se fossi una giovane ragazza che vive in un paesino con solo medici obiettori? E se fossi costretto a rivolgermi a macellai senza studi ne scrupoli per sopperire alle conseguenze di un errore? Religiosi e politici disgregano la società, affibbiando ruoli e categorie come da sempre hanno fatto... Non condivido! Medico buono e medico cattivo, ragazza buona e ragazza cattiva... Non condivido!
Che uniscano i loro sforzi per aggregare i popoli invece di creare e sottolineare differenze di pensiero e stili di vita. (lascio un abbraccio che mi rimetto in viaggio) ILY
 
elioliquido
elioliquido il 29/10/07 alle 19:24 via WEB

1. Sarebbe giusto, ma userei questa facoltà con estrema cautela. Prima di tutto non lo accetterei (se non in quanto fatto in sé) da farmacisti che abbiano commercializzato tali prodotti fino ad oggi. Perché se sei veramente in crisi di coscienza, non aspetti il via libera dal papa. Se il papa si dimentica del tuo problemino, allora, sei fottuto, dannato per l'eternità.

2. Liberalizziamo allora il numero di farmacie. Perché sarebbe assurdo che se tutti i farmacisti del mio circondario casualmente fossero obbiettori, e ci fosse un dottore disponibile non potesse aprire la sua bella farmacia (con cui farebbe crepare tutte le altre, che velocissime tornerebbero sui loro SANTI passi).

3. C'è un contrasto tra la legge dello stato e gli inviti, da parte di chi puote, a fare quel catto che a uno gli pare (secondo coscienza, ovviamente) in merito a cose regolamentate dalla legge dello stato. Allora facciamo una cosa: aboliamo le leggi e rimettiamoci alla coscienza del singolo. Magari se un farmacista non sarà disposto a vendere la pillola alla mia vicina di casa, un altro sarà disposto a farmi un'iniezione di eroina in quei giorni in cui non ho voglia di saperne del mondo.

4. Infine invocherei l'obiezione di coscienza anche per gli avvocati (poi non so, magari mi viene in mente anche qualche altra categoria, anche perché il discorso sarebbe applicabile a tutti). È mai possibile che uno debba difendere da una giusta (mai che lo sia) punizione un altro che ne ha combinate di tutti i colori? Voglio dire: l'imputato intelligente, se ha motivo di fidarsi della capacità e professionalità del proprio avvocato, gli dice tutto. Ed un avvocato potrebbe, per propria coscienza, inorridire di fronte a certe verità. Allora, a quel punto, dovrebbe essere lasciato libero di rivoltarsi contro il proprio cliente. A me sembra che questa cosa sia un attimo più urgente di quella della pillola. Forse il papa, ammesso che si salvasse da una tale rivoluzione, dovrebbe imparare a cucinarsi un uovo all'occhio di bue, per aver qualcosa da mangiare a cena.

 
VegaLyrae
VegaLyrae il 29/10/07 alle 19:30 via WEB
Da quanto ne so (ma può darsi che io sia male informata) la RU486 non è ancora stata legalizzata in Italia (a differenza della Francia), proprio per l'opposizione (che in teoria non dovrebbe avere alcuna influenza concreta, ma che di fatto ce l'ha eccome!!) di certe frange cattoliche e antiabortiste della nostra politica, fomentate dalla Chiesa. Infatti solo pochi centri in Italia la usano (mi pare Firenze e Genova), adducendo l'escamotage della sperimentazione.
Non so se quello del papa fosse quindi un mettere le mani avanti, ma temo che lui si riferisse invece proprio alla pillola anticoncezionale e alla pillola del giorno dopo (che è diversa dalla RU486). Nonchè a farmaci potenzialmente utilizzabili per l'eutanasia.
Personalmente sono rimasta scandalizzata da questa proposta, anche se non c'è da stupirsi: lui è perfettamente coerente con le sue posizioni. Trovo tuttavia immorale che di fronte a determinate situazioni il farmacista possa rifiutarsi di vendere certi farmaci. D'altro il Vaticano è da sempre indifferente alla sofferenza umana, quando questa contrasta con i suoi interessi: ancora oggi ha il coraggio barbaro di antagonizzare l'uso dei profilattici, nonostante la diffusione delle malattie sessualmente trasmesse e la fame in Africa. Quindi perchè stupirsi di certo proselitismo e lavaggio del cervello??
 
lakonikos
lakonikos il 29/10/07 alle 19:49 via WEB
Propongo che i fruttaroli possano fare obiezione di coscienza e non vendere il prezzemolo. E i merciai i ferri da calza.
 
 
ossimora
ossimora il 30/10/07 alle 07:33 via WEB
concordo e aggiungerei i pasticceri la crema chantilly che è un devastazione per le arterie(dicono)
 
lorenzopellegrini
lorenzopellegrini il 29/10/07 alle 20:49 via WEB
in teoria non dovrebbero vendere neanche i profilattici. Quest'ultimo intervento di Razi, me lo son perso... Trovo un pò fastidiosa questa ingerenza in ogni campo.
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 30/10/07 alle 07:14 via WEB
Una risposta per tutti voi. Le obiezioni presentate da franco sono ineccepibili. E quasi quasi le sposo in toto. In effetti ognuno può leggere ciò che desidera in quella frase estrapolata da un contesto che non dubito fosse molto più ampio. Sic stantibus rebus, io vi leggo molto di più che la sola RU486, con tutti i corollari di cui parla Vega. Perchè davvero allora dovremmo parlare di contraccettivi e profilattici, andando ad analizzare tutta la farmacopea disponibile. In realtà, mi domando se mai ciò dovesse accadere, cosa mi dovrei aspettare? Un cartello fuori dalla farmacia, che mi avvisa che determinati preparati lì non sono disponibili? la segnalazione delle farmacie del vicinato nelle quali potrei trovarli? Mi ricordo alcune riflessioni di qualche tempo fa. In quell'occasione, una persona mi fece correttamente notare che il papa parlava ai suoi fedeli e che dunque non comprendeva coma mai io mi sentissi toccata da certe cose. Aveva ragione, in quel caso. E il mio interesse di allora era legato ad alcune discussioni avvenute in casa. In questa occasione, invece, la situazione è differente. Il Pontefice ha si parlato ai farmacisti cattolici e a loro si è rivolto. Ma questa presa di posizione a favore dell'obiezione di coscienza finirebbe per avere importanti ricadute sul cittadino che delle farmacie è utente. Senza parlare del fatto che in una farmacia potrebbero operare un farmacista obiettore e uno no. Che si fanno? Due code a seconda del farmaco prescritto?
 
realfreeway
realfreeway il 30/10/07 alle 08:34 via WEB
Non posso leggere i commenti per la fretta. Mi scuso, quindi, se dico cose che qualcuno ha già detto. Ma devo dirle. Secondo me c'è una grossa differenza tra quello che avviene prima del concepimento e quello che avviene dopo. Nel testo del post si accenna alla pillola anticoncezionale ponendola sullo stesso piano dei farmaci che agiscono dopo il concepimento (io ci aggiungerei la spirale, ma non è il caso di ampliare il discorso). Per me non sono sullo stesso piano un preservativo e la pillola del giorno dopo. Si potrebbe, per me, incentivare l'uso di anticoncezionali proprio per ridurre il numero di aborti. E' chiaro poi, con stretto riferimento alle ripercussioni pratiche nelle farmacie, che quello che ha detto il Papa produce delle difficoltà "operative" di non poco conto, come del resto, mi risulta, già oggi ce ne sono quando una donna, legittimamente, decide di abortire e non trova, a volte, quello che la Legge prescriverebbe, come supporto medico e psicologico necessario. Mi sembra peraltro che le obiezioni di coscienza (anche quella che utilizzò qualche mio amico per non fare il militare) abbiano comunque e sempre qualche contro-indicazione nel sociale.
 
lupopezzato
lupopezzato il 30/10/07 alle 09:00 via WEB
Trovo ridicola la sortita del mullah romano sull'obiezione di coscienza nella fattispecie così come trovo provocatoria e, come al solito, inaccettabile l'ingerenza del mullah cattolico negli aspetti normativi di questo stato. Non mi meraviglia invece il solito silenzio ipocrita di chi dovrebbe istituzionalmente richiamarlo.
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 30/10/07 alle 09:17 via WEB
p.s.: Sull’aspetto tecnico è così ridicola la cosa che non varrebbe nemmeno la pena prenderla in considerazione. Nell’aborto ad esempio esiste, com’è giusto, l’obiezione di coscienza da parte del medico che deve praticarla così come esiste nella libera scelta della donna che vuole ricorrervi. Il mullah invece confonde il camionista che trasporta i medicinali o il banconista che li distribuisce al pubblico con la coscienza di chi decide di farne uso. Fortuna che i distributori automatici di preservativi non hanno un’anima.
 
   
VegaLyrae
VegaLyrae il 30/10/07 alle 12:46 via WEB
Giusta osservazione. Solo che, oltre alle farmacie aperte al pubblico, ci sono anche quelle ospedaliere, ovvero le strutture responsabili di acquistare presso le ditte farmaceutiche i medicinali per gli ospedali. E sono gestite da farmacisti.
E allora io mi chiedo: cosa accadrebbe in una struttura ospedaliera se il responsabile della farmacia interna fosse un obiettore?
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 30/10/07 alle 10:49 via WEB
Rispondo di nuovo per blocchi, spero mi scusiate.
Sostengo l'obiezione di coscienza sia che si tratti di servizio militare, sia che si tratti di medici antiabortisti. Ovviamente sto parlando di obiezione "vera" non di quelle che ci ha consegnato la storia, con i medici antiabortisti in ospedale e abortisti in clinica privata. Personalmente, non accetterei un lavoro in una fabbrica di armi, e conosco persone che hanno rinunciato al loro posto di lavoro in aziende chimiche e farmaceutiche, quando è stato richiesto loro di testare alcune sostanze sugli animali. Ecco, questa è la sintesi estrema del mio rispetto per la coscienza mia e altrui. Lungi da me negare che un farmacista possa e debba avere una coscienza propria, ma quando l'utente si crea al suo bancone, ha già in mano una ricetta medica e dovrebbe aver già risolto con il proprio medico e con la proria coscienza i dilemmi che potrebbero insorgere. Ripeto quel che ho scritto nel commentone precedente: il papa parla di certo ai farmacisti cattolici, ma le conseguenze si riflettono sui cittadini. Cittadini, indipendentemente dalla loro fede religiosa.
 
 
realfreeway
realfreeway il 30/10/07 alle 13:49 via WEB
Adesso ho letto tutti i commenti. Ne valeva la pena, viste le firme. Te la sei cavata con 2 sole risposte, però. Così non vale!
 
sonountale
sonountale il 30/10/07 alle 11:51 via WEB
i pharmacisti a SCDV vedranno una solida riduzione degli introiti?
 
miro.oceani
miro.oceani il 30/10/07 alle 17:42 via WEB
credo che non centri assolutamente niente il diritto all'obiezione di coscienza contro un mio prossimo ad esercitare un suo diritto (scusa il bisticcio di parole). Da cristiano mi aspetterei di più richiami ad un generale rispetto per il prossimo: ai bancari a non vendere bidoni, agli assicuratori a non truffare gli assistiti, a commercianti a non vendere merce scaduta, ecc. ecc.
 
fattodiniente
fattodiniente il 30/10/07 alle 20:51 via WEB
E perché non c'è l'obiezione di coscienza per i medici costretti dalla legge ad impiantare embrioni malati? Che tra l'altro sarebbe la sola obiezione sensata, stante che il compito dei medici è quello di guarire le persone, non creare nuove malattie.
 
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