Sconfinando

Bianco disabitato

Nemmeno un'impronta
nè gatto, nè uccello, nè uomo

Bianco silenzioso

Tic tac sui tasti

Il triangolo no

[…]Per distinguere le varie categorie di prigionieri i nazisti idearono un sistema di distintivi di diverso colore da portare sugli abiti. […]
 Gli ebrei portavano la stella gialla, i Politici un triangolo rosso, i delinquenti comuni erano contrassegnati dal triangolo verde, gli omosessuali da quello rosa, gli "anti-sociali" e le lesbiche da quello nero, gli zingari da quello marrone, i testimoni di Geova da quello viola ed infine gli immigrati da quello blu. Ma l'intolleranza razzista si esercitò anche verso i deboli: i malati di mente, gli incurabili, i disabili. Per queste persone venne varato il "Progetto T4", meglio noto come "Progetto Eutanasia" che condusse alla morte circa 70.000 cittadini tedeschi.[…] (da Wikipedia.org)

Oggi, nelle scuole, gli alunni osserveranno un minuto di silenzio.
È giusto che anche i bambini conoscano e comprendano, attraverso il silenzio, attraverso i racconti, attraverso le storie.
Da leggere
”Quando Hitler rubò il coniglio rosa” – Judith Kerr
”L’isola in via degli uccelli “ – Uri Orlev
Da guardare
”Jona che visse nella balena” di Roberto Faenza
Da ascoltare
La colonna sonora di Train de Vie di Goran Bregovic

Un anno di solitudine

Garcia Marquez non scrive più.
Non una riga
non in una settimana, non in un mese, ma in tutto lo scorso anno.
Mancanza di ispirazione, dice.
"Con la pratica che ho potrei scrivere senza problemi un nuovo romanzo, però la gente si accorge se non ci hai messo l'anima".

Mi commuove questo senso di umanità dolente che traspare dalle sue parole.
Parole di un uomo, tanto più normalmente uomo quando ammette debolezza e apatia.

But, I quit. I give up.
Nothing's good enough for anybody else
it seems.
And I quit. I give up.
Nothing's good enough for anybody else
it seems.

And being alone
is the best way to be.
When I'm by myself it's
the best way to be.
When I'm all alone it's
the best way to be.
When I'm by myself
nobody else can say goodbye.
(Edie Brickell - The Circle) 

Riflessi in uno specchio

Quel che io vedo non è quello che vedi tu.
E non è solo una questione di prospettiva

Io vedo ciò che voglio farti vedere
tu ciò che credi di dover vedere.
E che in fondo vuoi vedere.

(la foto è di Gianni Berengo Gardin - Vaporetto)

Cerchi riparo
fraterno conforto
tendi le braccia allo specchio
ti muovi a stento e con sguardo
severo
biascichi un malinconico Modugno
Di quei violini suonati dal vento
l'ultimo bacio
mia dolce bambina
brucia sul viso come gocce di limone
l'eroico coraggio
di un feroce addio
(Carmen Consoli)

Buoni propositi odierni

Sento ma non ascolto
parlo ma non dico

Cocooning

Questa storia del cocoon mi è sempre piaciuta
anche se mi innervosisco quando qualcuno ci mette di fianco life-style.

A volte dico imbozzolare.

Ma il cocoon è un po' di più.

Come adesso: piumone, infuso dal colore inquietante, gli Yes di sottofondo.

Rileggo "La commedia umana" anche se so che al solito punto mi verrà un gran nodo alla gola.

(grazie jk)

Le ultime parole famose

Ansa – 17 febbraio 2004  ore 20.53
[…]"Per fortuna di Alitalia c'é il signor Silvio Berlusconi che impiegherà tutto il suo talento per risolvere un problema che altri non hanno saputo risolvere", ha detto il presidente del Consiglio parlando della vertenza e dei problemi della compagnia.[…]
 

Oggi, 24 gennaio 2006:
Alitalia, Berlusconi contro gli scioperi "Manu militari con chi si oppone"

Piccole dis-tonie metropolitane

In centro, a passo veloce
aria gelida su mani, viso, bocca, occhi
Punge.
Le vetrine, una in fila all’altra, decorate con le grida dei saldi.
E la merce venduta a metà.
Più avanti un furgone si ferma.
Viole, primule, anemoni.
La vetrina è spoglia,
già pronta ad accogliere la primavera inventata.

Tu, che libro sei?

Fahrenheit 451, se ne parlava questa sera.
Le famiglie virtuali, le vite virtuali, il cane meccanico, il kerosene, la tv.
E gli uomini-libro.

Tu che libro saresti?

Amleto, credo