Sconfinando

Count down

Ascolto il silenzio questa sera.
Silenzio apparente.
Rotto da mille rivoli di vita che scorrono intorno.
Ascolto il mio respiro, una sirena in lontananza, il brontolio del pc, il tac tac delle dita sulla tastiera.
Una bimba tossisce, borbotta nel sonno.
Tac, il legno.
Ting, cucchiaino sul bordo della tazza di tè.
Mi avvolgo più stretta nel piumone.
Fruscio di coperta e lenzuola.
Il cane, il treno.

Ho i piedi freddi.
Stanotte non ci sei a scaldarmeli.
Abbraccio il cuscino.
Tra poco count down
tre-due-uno
Buonanotte.

Sarà...

Sofri, Castelli apre: "Decisione grazia prima di Natale"

Il ministro della Giustizia: "E' un detenuto come tutti gli altri, ma sto riesaminando tutta la questione. Nei suoi confronti non voglio essere persecutorio né avere atteggiamenti di favore"

si, si, come no.

Eh

Belle le tue parole.
Ancora più belle se le avessi scritte tu.
Belle comunque, anche se ammettessi di averle lette altrove.
E scelte.
Per te.
Per me.

(Perfidamente, invio il link)

Da qui

Lo sguardo alla finestra, fisso su queste falde bianche, larghe, che cadono leggere eppure veloci contro un cielo lattiginoso.
Mi alzo dalla sedia, il naso contro il vetro, guardo giù.
La mia macchina è qualche macchia gialla, sotto la coltre bianca.
In questo angolo alla fine di Milano la terra, i campi, le cascine sono solo sagome confuse.
Nette spiccano le traversine del tram, capolinea nero, su sfondo senza impronte di passi.

Bello, come ogni volta.
Strano, come ogni volta.

E la stilettata mi distacca dalla contemplazione:
ma quanto mi ci vorrà per tornare a casa stasera?

Già che ci sei

Troisi: [...] ti salutiamo con la nostra faccia sotto i tuoi piedi.... proprio il massimo del peccatore.

Benigni: Con la nostra faccia sotto i tuoi piedi

Troisi : ..sotto i tuoi piedi senza neanche chiederti di stare fermo. Puoi muoverti.

Ecco, continua così eh?

Credi ancora alle favole?

Arriva seria, la faccia di chi ci ha pensato bene ed è arrivata a una conclusione

Sai mamma, questa storia di babbo Natale.
Me l’hanno detto a scuola che non esiste e che siete voi che prendete i regali. Però a me così non piace tanto.
Posso fare che è una favola e allora ci credo ancora?

Quasi quasi lo faccio anche io.

Da Kate a Catherine

Strani giri fa la mente.
Ieri mi è stato prestato l'ultimo cd di Kate Bush.
Voce strepitosa, che da troppo tempo non sentivo.
Inevitabile il confronto, il tornare indietro nel tempo, alla ricerca di sonorità non dimenticate.
Inevitabile l'approdo a Wuthering Heights.
Dalla canzone al libro il passo è stato ancora più breve, se possibile.
E, dopo anni, rileggo.

il prossimo passo sarà Lawrence Olivier:
"What do they know of heaven or hell, Cathy,
who know nothing of life?

Eva

Me lo ricordo.
Avevamo gonne a fiori, zoccoli di cuoio, capelli spesso al vento.
Nè streghe nè madonne, l'autonomia che non era utopia, e quel "mai più" tante volte gridato.
Ci tenevamo per mano, perchè "si stava meglio tra donne".
Di sorellanza parlavano quelle grandi, quelle che ascoltavamo a bocca aperta nelle assemblee.
Noi capivamo forse solo che stava accadendo qualcosa, di cui volevamo essere parte.
E si parlava, si parlava, si parlava.
Oggi, attutendo il rumore con la coperta dell'indifferenza, qualcosa sta di nuovo accadendo.
E allora...

"Ma dove siamo, ma dove siete? Tema: la legge 194. Le pagine dei giornali, l'agenda politica ci rimandano in questi giorni l'immagine guerresca per toni e sostanza di un nuovo attacco forte, dopo la
fecondazione assistita e il blocco della Ru486, a una cosa cui tutte siamo affezionate: la nostra libertà di scelta, anche laddove - come nel caso dell'aborto - sia, come sappiamo, dolorosa e difficile. E invece ci
propongono e decidono commissioni d'inchiesta, consultori presidiati da antiabortisti, metodi intimidatori e inquisitori sulle donne, italiane e
straniere, le più deboli e indifese. E noi: molto silenzio pubblico, mi pare…Non ho proposte, si può fare di tutto: da un girotondo in piazza Duomo a un'assemblea, a far girare una mail a tutte le donne di tutte le età…". Assunta Sarlo

assemblea aperta, trasversale, per tutte e tutti
Martedì 29 novembre ore 21
Camera del lavoro di Milano, 
"Per uscire dal silenzio"

Rossella

Ci sono canzoni che le ascolti al mattino e ti restano dentro per tutto il giorno.
La sto canticchiando da ore, crescendo in terza strofa incluso.
Fino alla voce spiegata.
Tanto in macchina chi mi sente?

Elena qui di fianco a me si esercita nella lettura espressiva. Io rido, mentre passa dal vocione arrabbiato al vocino intimorito dei personaggi della storia.
La neve è diventata pioggia, fredda.
Stasera cuccia.
Domani...
Beh, domani è un altro giorno.

E' uno di quei giorni che ti prende la malinconia
che fino a sera non ti lascia più
la mia fede è troppo scossa ormai ma prego e penso fra di me
proviamo anche con dio non si sa mai
e non c'è niente di più triste in giornate come queste
che ricordare la felicità sapendo già che è inutile ripetere:
chissà ? Domani e' un altro giorno si vedrà
è uno di quei giorni in cui rivedo tutta la mia vita
bilancio che non ho quadrato mai
posso dire d'ogni cosa che ho fatto a modo mio
ma con che risultati non saprei
e non mi sono servite a niente esperienze e delusioni
e se ho promesso non lo faccio più ho sempre detto in ultimo :
ho perso ancora ma domani è un altro giorno, si vedrà
è uno di quei giorni che tu non hai conosciuto mai
beato te si beato te
io di tutta un'esistenza spesa a dare,
dare, dare .... non ho salvato niente, neanche te
ma nonostante tutto io non rinuncio a credere
che tu potresti ritornare qui e come tanto tempo fa ripeto :
chi lo sa ? Domani è un altro giorno si vedrà
e oggi non m'importa della stagione morta
per cui rimpianti adesso non ho più
e come tanto tempo fa ripeto :
chi lo sa ? Domani e' un altro giorno si vedrà
domani e' un altro giorno si vedrà.

Linguaccia

Ora, se non ho capito male (e quanto vorrei aver capito male) dal prossimo anno l'insegnamento della seconda lingua comunitaria nel secondo ciclo della scuola primaria (scuole medie, tanto per essere chiari) non sarà più obbligatorio ma rientrerà nel pacchetto delle 6 ore facoltative.

Mi domando: ma l'insegnamento della seconda lingua straniera non era una delle grandi innovazioni della riforma?

Dicono che in questo modo si riesce a riqualificare l'insegnamento della prima lingua, vale a dire l'inglese, aumentando il monte ore settimanali.

Mi domando: ma la riduzione da 94 a 54 ore annuali di insegnamento di inglese non era nell'impianto della riforma, riduzione giustificata con il fatto che gli alunni inziano lo studio della lingua straniera fin dal primo anno della primaria?

Ah, la coerenza.

Edificante