Sconfinando

Intelligente-mente

Stasera si parte. Fine settimana di rito al mare.
A che ora?
Mah, tieni presente che siamo a fine mese, le partenze di luglio, il caldo, il mare, gli esami finiti, le scuole chiuse.
Vedrò di essere casa prima.
Ridacchio e fingo di crederci.
Ma alle nove c'è la partita. Se siamo in macchina per quell'ora saremo soli in autostrada.
Come dire due piccioni con una fava. Tu puoi tornare a casa alla solita ora e magari ci scappa in po' di coda in meno.
Ovviamente nega. Questione di partenza intelligente.
Come no. L'intelligente mente. E sa benissimo di mentire.
Pronta a scommettere che alle nove saremo in fila con una marea di intelligentoni.
Tutti come noi.
Ma a me la Gialappa's piace.
Mi sono già messa il cuore in pace.

[avviso ai naviganti. forse potrò aggiornare il diario, ma i vostri commenti e messaggi saranno letti solo lunedì. Un buon fine settimana a voi che passate. E buone vacanze a chi invece parte davvero]

Delle diverse grandezze

Ed è vero che io con i numeri ci gioco.
Li faccio scorrere tra le dita e tra i pensieri come amuleti portafortuna.
E poi mi piace quest’idea della trasformazione in base alla grandezza di riferimento.
Che poi è un po’ come guardare qualcosa attraverso il mirino della macchina fotografica, cambiando l’obiettivo.
E quando so di far fatica ad aspettare il giorno giusto, il momento giusto, l’ora giusta perchè qualcosa avvenga, di nuovo è ai numeri che mi affido.
E se manca tanto tempo scelgo di misurarlo nell’unità di misura più piccola.
Perché una settimana è lunga da far passare.
Ma se i giorni sono 7 ogni giorno ne tolgo uno.
E se le ore 168, vuol dire che alla fine di ogni giornata ne tolgo addirittura 24.
Ma quando provo a pensare che sono 241920 minuti, basta che io lasci passare mezza giornata per toglierne 720 in una volta sola.
E se penso che una “vera” notte di sonno me ne affranca 480, improvvisamente sento gli occhi bruciare e la testa ciondolare.
In mezzo poi cerco di infilarci attività piacevoli e anche quelle meno piacevoli.
Un po’ eduardianamente, faccio passare a’ nuttata.
In fondo, il tempo di scrivere questo post e mi sono giocata altri 7 minuti.
Mica male.

Classific-azione

Mi incuriosisce la classifica pubblicata dal New York Times sui migliori romanzi americani degli ultimi 25 anni.
D'accordo. E' una classifica. Ma io che ogni tanto gioco a fare Nick Hornby mi diverto con questi primo-secondo-terzo-posto. Chissà, reminiscenze da Lelio Luttazzi presenta Hit Parade.
E comunque è solo americana.
E comunque sono solo gli ultimi 25 anni.
E solo romanzi.
Come dire, la sotto-sotto-sotto-sotto categoria di un universo mondo.
Ma è curiosa lo stesso.
Al primo posto il Nyt colloca Toni Morrison con Beloved (Amatissima in italiano): come dire una voce contro l'apartheid e la difesa della cultura afroamericana, premio Nobel per la letteratura nel 1993.
A seguire DeLillo, McCarthy, Updike, Roth.
DeLillo compare in un paio di posizioni, così come Roth.
Per Carver, invece, una sola citazione e nemmeno nella parte alta della classifica.

Palindromia policroma

Avida di vita desiai ogni amore vero, ma ingoiai sedativi, da diva.

I tropici, mi ci porti?

E' l'ora per tre parole

E la sete sale

101

44

Random - aruspicina moderna

Dei piccoli riti quotidiani.

Impostare la riproduzione random dei brani musicali e trarne indicazioni sul ritmo che avrà la giornata.

Se si parte con The magnificent seven avrà il suo bel significato.
E comunque è sempre meglio che leggere le viscere dei volatili.

Mattino con pioggia

E' l'insolito suono che ti strappa dal sonno. Delle gocce che cadono sulle foglie.
E resti lì, con gli occhi chiusi, ascoltando il tac tac che diventa scroscio.
Sapendo che quando uscirai di casa saranno colori nuovi. E un nuovo mattino.
Che sia un buon giorno.
Un giorno buono. 

Indulgendo (again)

In realtà fino a qualche tempo fa ero vittima di un certo senso di colpa sottopelle che mi impediva di vivere come naturale un sentimento di epidermica non sopportazione per alcune persone.
In mancanza di un motivo valido, il sentimento non era giustificato.
In realtà, motivi validi non ce ne sono.

A meno di non considerare valide giustificazioni un taglio di capelli, una gestualità, un tono di voce.
Di per sé probabilmente irrilevanti, ma intollerabili per il solo fatto di appartenere a una determinata persona.
Non so dire come sia successo. Tantomeno quando.
Semplicemente un giorno mi sono riconosciuta l’insindacabile libertà di giudizio.

Anche senza giustificato motivo.

In fondo non si tratta di licenziamenti.

Semmai di mancate assunzioni.

Indulgendo

E' con indulgenza che riconosco a me stessa il diritto di trovare insopportabilmente antipatiche alcune persone. Senza nemmeno dover cercare una giustificazione.
Così è.
Se mi pare.
E anche se non mi pare.

Pre-occupata

Sembra il leitmotif di questa giornata, quasi scandita
dal _{non preoccuparti,} di che ti preoccupi, ^{mi preoccupo,}
che in situazioni diverse e in momenti diversi mi sono trovata a sentire, leggere, dire.
In realtà l'ansia da pre-occupazione non mi appartiene.
Forse perchè ne colgo l'inutilità.
Se non addirittura la pericolosità.
Aspetto, dunque, il momento successivo.
Quello in cui devo occuparmi.

Delle mie idiosincrasie