Creato da SandaliAlSole il 29/07/2005

Sconfinando

casualmente

Messaggi di Gennaio 2008

Dei corsi e dei ri.corsi

Post n°1853 pubblicato il 31 Gennaio 2008 da SandaliAlSole
 


Sono un paio di giorni che mi trovo ad applaudire, silenziosamente, Marco Pratellesi del Corriere della Sera.
Un paio di giorni fa per il suo coraggio nel chiedere scusa e nell'ammettere uno sbaglio. Cosa rara, soprattutto perchè portata in evidenza sulla home page del sito del Corrierone invece che restare relegata nel recinto dei tenutari di blog.
Ieri sera, invece, nelle parole di Pratellesi mi sono rivista come mamma e prima ancora come alunna. Mi ricordo la mia maestra delle elementari, formidabile donna, che vietava espressamente ai nostri genitori acquisti in stile I Quindici o Treccani. Vietava anche quei fascicoli che si trovavano in cartoleria, che servivano per le ricerche su storia, geografia, scienze. "Buoni al massimo per ritagliar figure", diceva lei. Che ci portava invece fiera (e parliamo di 40 anni fa) in Biblioteca, per insegnarci a ricercare sui libri. E si segnava i testi che consultavamo per verificare che alla fine la ricerca non si traducesse in una maldestra scopiazzatura.
[...]Gli studenti moderni pensano di laurearsi alle prestigiose università di Google e Wikipedia, ma anche copiare è un’arte che richiede intelligenza e una certa autonomia intellettuale.[...], scrive Pratellesi.
E a me viene in mente quel capitolo de "La scuola spiegata al mio cane", di Paola Mastrocola, quando lei si scopre turlupinata dal suo allievo, o meglio, stupita dagli effetti speciali di un PowerPoint ben costruito, ma di fatto tutto copiato.

Così guardo con sospetto i foglietti che in questi giorni trovo sotto il parabrezza dell'auto. Aria di pagelle e di recuperi d'urgenza. Una, due, tre, cinque, sei materie. Recuperiamo tutto. Basta pagare. E magari scopiazzare anche un po'.

[Nella foto, un maldestro copia-e-incolla. Da DeviantArt, gallery di i-shadow]

 
 
 

Sciocca domandina del mattino

Post n°1852 pubblicato il 31 Gennaio 2008 da SandaliAlSole
 

Immagine di Caos calmo


Ma da un brutto libro potranno mai ricavarci un bel film?
[con buona pace di Nanni Moretti]

p.s. All'epoca, su Anobii, lo commentai così:
Deludente. Un insieme di luoghi comuni creati
con l'occhio puntato a una possibile
trasposizione cinematografica

Appunto

 
 
 

Delle invasioni [s]barbariche

Post n°1851 pubblicato il 29 Gennaio 2008 da SandaliAlSole
 

Circola, e probabilmente avrà un bel tam-tam sui blog nelle prossime ore, l'appello pubblicato da MenteCritica nella giornata di ieri. Paradossale quanto basta, è un grido di desolazione di fronte alla prospettiva di tornare a votare con la stessa legge elettorale. Questo il passaggio migliore, a mio avviso: [...] Dicono che ora “la parola deve passare al popolo“. Ma che parola? Al massimo possiamo mettere una croce su un simbolo dopo che loro hanno già deciso tutto nelle segreterie di partito. Mettere una croce non è parola, è analfabetismo.[...]

Fratelli Europei: Invadeteci

SOS Invadeteci!

Dopodichè, il resto ha un po' il sapore della boutade disfattista. Non che il panorama sia tranquillizzante, per carità, ma questo appello ha davvero il sapore della resa. E della totale sfiducia. E questo non mi piace.

[poi è vero che una guerra di liberazione l'abbiamo già conosciuta. e che fin qui ci siamo arrivati da soli. visto come siamo bravi a cadere, sarebbe bello dimostrare di essere anche capaci ad alzarci]
 
 
 

Della Tv che piace a me

Post n°1850 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da SandaliAlSole
 

Premessa: lui a me piace. A prescindere. Che è un po' come Zingaretti con Montalbano, che van bene anche le repliche delle repliche. Con quella bocca - parafrasando un'antica pubblicità - può dire quello che vuole. Tanto la mia incompetenza in materia è nota e non sto certo a guardare il pelo nell'uovo per stabilire se e quanto impreciso alla fine riesce a essere. Posto che alla fine impreciso sia. Le sue pillole me le sto gustando ormai da una quindicina di giorni, ma Album d'Aprile non me lo voglio perdere. Così ho chiesto che mi programmassero il registratore, che è una di quelle cose che mi rifiuto di imparare, potendo contare su una nutrita schiera di volontari in famiglia e su una alleata di ferro: mia madre, che si ricorda quando suo padre tentò di appassionarla, portandola a vedere partite nelle quali la palla non era proprio tonda. Lei all'epoca non apprezzò e solidarizzò solo con l'Inter. Poco male. Non è mai troppo tardi, si dice.

 
 
 

Costru[z]iamo?

Post n°1849 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da SandaliAlSole
 


Google lo ricorda oggi, con un logo già entrato nella mia Googlecollection. Poi che proprio questa sia la data giusta io, francamente, non lo so. In questo articolo però si sostiene che così sia e io lo prendo per buono. Fatt'è che oggi-più-o-meno i mattoncini Lego compiono 50 anni. Cosa della quale mi rallegro molto più dell'anniversario dei Puffi di qualche giorno fa. Perchè i Puffi, una volta usciti dal Corriere dei Piccoli e approdati in Tv, mi divennero stucchevoli. Col Lego questo non è mai accaduto.
Io e mio fratello avevamo i nostri cestini di Lego e il suo "Costruziamo?" era un invito a mettersi al lavoro, per costruire casette e castelli, litigando naturalmente per i mattoncini rossi del tetto. Perchè, quando eravamo piccoli noi, il lego era bianco. Oppure rosso. In più qualche mattoncino trasparente che serviva per le finestre e rarissimi pezzettini neri, per lo più recuperati dalle prime confezioni a tema, se non ricordo male con le macchinine.
Ai nostri cestini, G. ha unito i suoi. E poi sono arrivate le bimbe e allora è stata l'apoteosi, dal Duplo in poi. Piattaforme per le case, trenini, bamboline e animali sono andati ad aggiungersi al corredo esistente, in un gioco che davvero non finisce mai.
E nonostante si diano arie da grandi, quando Elena recupera gli scatoloni, le altre due si piazzano sul tappeto con lei. E chi le vede più?

 
 
 

Della memoria e del tempo

Post n°1848 pubblicato il 27 Gennaio 2008 da SandaliAlSole
 


[...] Le marce - da sole - non significano nulla. Servono se, insieme ai cartelli che elencano i nomi orrendi dei Lager e ricordano l'abominio di ciò che è stato fatto agli ebrei e ai loro compagni, ci inventeremo altri strumenti di memoria. Quotidiana. Portando nelle scuole, insieme a Train de vie, anche A forza di essere vento -lo sterminio nazista degli zingari (guarda caso prodotto dall'Opera Nomadi, finanziato dall'Unione delle Comunità ebraiche e prodotto dagli anarchici di A). Scendendo per le strade ogni volta che la paura soffia contro musulmani ed emarginati e viene usata dai fascisti di adesso - più di quanti s'immagini. Perchè è la stessa paura che riempì i vagoni piombati che partivano dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano. Dietro casa. Dentro casa. Perchè a volte in televisione si ascoltano parole e si vedono cose da brivido. Poi si tace, c'è sempre qualcosa di ben più importante da discutere. Non c'è bisogno di essere nazisti per essere razzisti". [...]
Stefano Jesurum - Corriere della Sera Magazine del 24 gennaio - pagina 34

 
 
 

Prove tecniche di non.sense

Post n°1847 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da SandaliAlSole
 

Al termine di questa giornata convulsa, mi domando che cosa ci sia da festeggiare. Quelle bottiglie di champagne brandite in Senato, i festeggiamenti a Palazzo Grazioli, i cori per strada mi danno un senso di smisurata incoscienza. Come se davvero ci fosse da far festa. Come se davvero, con buona pace di Marini, in fondo non fosse che una cosa da osteria.

E lui, sì, lui, l'ineffabile, a citar Neruda. Finta.mente. Lenta.mente. Muore.

[addendum delle 7.16. Naturalmente la bufala mastelliana tiene banco in rete. Ghiotta occasione e amara consolazione. Link interessante questo, da ElPais, e questo, da wittgenstein.]

 
 
 

Immagin.ando

Post n°1846 pubblicato il 24 Gennaio 2008 da SandaliAlSole
 


Ci sono persone di cui non conosci nulla. A volte nemmeno il nome. Ma che hanno saputo raccontare istanti, momenti, storie, meglio di chiunque altro. Meglio di qualunque parola.
Come lui.
Grazie, Mr. Boston.

 
 
 

[S]memorabili [in]giustizie

Post n°1845 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da SandaliAlSole
 

Non che uno voglia fare della dietrologia ogni volta. Però la sensazione che ci sia un disegno dietro certe decisioni a volte è davvero netta.
Come in questo caso.  Nella giornata di ieri (vale a dire a cinque giorni dalla celebrazione del
Giorno della Memoria), il Comune di Milano decide di abbandonare il Giardino dei Giusti. In altre parole, il Comune non farà parte dell'associazione che gestisce quel luogo della memoria, inaugurato cinque anni fa, per ricordare non solo le vittime della Shoah ma anche tutti coloro che "si sono battuti contro di essa e contro tutti i genocidi di ieri e di oggi".
Il motivo? Secondo i rappresentanti della Cdl in Comune, l'inopportunità per il Comune stesso di decidere chi sia giusto o meno.
Condivido le parole di Gabriele Nissim, rappresentante della comunità ebraica a Milano, il quale sostiene che senza la partecipazione del Comune, quel luogo diventa "fatto privato".
Ed è per me inevitabile pensare che questo episodio non sia che l'ultimo in ordine di tempo di una serie di altri gesti già compiuti contro una memoria sempre più scomoda. Ed è per questo che al Giardino dei Giusti nei prossimi giorni io andrò, per onorarla, quella memoria offesa.

 
 
 

The Butterfly Effect

Post n°1844 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da SandaliAlSole
 


Son giorni duri eh. Che instabili è davvero un eufemismo. Crollano le Borse, traballa ed è sul procinto di crollare il Governo. Crolla la fiducia nelle istituzioni. Crolla, su per giù, anche la mia pigna dei panni da stirare, ma quand'anche accadesse, credo che le sorti del mondo non dovrebbero risentirne. A meno che non si pensi al famoso effetto farfalla. Nel qual caso il mio senso di colpa potrebbe aumentare, e considerevolmente, anche.
Non che non fosse tutto del tutto inaspettato (pigna di panni inclusa): è la concomitanza degli eventi a colpire. Come a dire che come ti volti qualcosa succede. E non stiamo parlando di Gardaland.
Però c'è anche un certo modo di raccontarle le cose, che a me fa un po' effetto. Così ieri sera, ascoltando il catastrofico esito dell'indagine dell'Eurispes, quel che ho capito è che gli italiani in generale non hanno fiducia nelle istituzioni, mentre sarebbero propensi ad affidarsi ai nuovi messia, identificati nelle figure di Grillo e Moretti.
Peccato che tutta questa fiducia mi resta da capire dove stia. Non ho in mano il rapporto completo, ma riporto questa frase da Il Sole 24 Ore: [...] Nei partiti ripone fiducia solo il 14,1% degli italiani. Bassi consensi sia per la politica, sia per l'antipolitica, che comunque ottiene risultati migliori: Beppe Grillo e Nanni Moretti raccolgono più consensi dei politici, con il 21,6% contro il 17 per cento. [...]
Il consenso, a casa mia, dovrebbe avere percentuali diverse. Fossi in Grillo non brinderei, cioè.
La fiducia, Napolitano a parte, se la meritano le associaizoni di volontariato, che raccolgono consensi presso il 71,6% degli intervistati.
Come dire che forse si comincia a guardare a chi le maniche se le rimbocca davvero. Sperando nel famoso effetto farfalla.

 
 
 

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