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Una notte non comune


Una nube di fumo invade il locale. Risate di donna echeggiano nella sala,mentre gli avventori versano dentro le loro gole whisky  a iosa. Guardo la sala che non è piena, pochi avventori,  per lo più i soliti noti.Entro, vado dritto al bancone, ormai sono di casa.Un pianoforte suona note blues,intrise di lacrime. Guardo il ragazzo e penso ci sa fare. Prendo il mio bicchiere e mi avvicino. Il ragazzo che suona è ancora un moccioso ma si vede che ha le dita d’oro e il cuore pieno di note. L’ultima nota sfuma nell’aria , l’unico applauso è il mio. Ringrazia e ricomincia a suonare, sta improvvisando. Bravo davvero, bevo l’ultimo sorso e le chiedo se le andrebbe di fare un duetto con me. Mi guarda e scuotendo la testa dice :  “va bene nonno , che facciamo ? “.“ la sai Little Sister?”. Fa un cenno con la testa e io attacco a cantare ..“ Little sister dont’you. Little sister don’t you, little sister don’t  you kiss me once or twice and say it’s very nice and then you run …..”La gente sembra sorpresa , si ferma per un attimo a vedere che cosa stanno combinando un ragazzino con ancora il latte della mamma e un vecchio derelitto claudicante come me. “ Complimenti signore,lei ha una voce stupenda”. Sorrido , da tempo non sentivo un complimento del genere. Il locale sembra riempirsi. Ci guardiamo e lui attacca pestando sul piano, credo di conoscerla .“ You know i can’t be foud sittin’all alone. If you can’t come around at least please telephone. Ah..Don’t be cruel to a heart that’s true”.Non so perché ma la gente si sta avvicinando a noi , o forse lo so , ma faccio finta di non saperlo. Le note si espandono anche al di fuori del locale. Il vecchio Clem , proprietario del buco di culo dove stiamo dando lo spettacolo, è soddisfatto. Sento che gli domandano se mi conosce, risponde  di si mi  ma solo di vista, anche se le  sembro un volto familiare, un tizio dei bei tempi andati. Il ragazzino è felice, dice che è la prima volta che suona e canta con un'altra persona. Mi domanda se so suonare. Qualcosa, gli rispondo. Si alza e mi lascia il posto.Le dita scorrono lente come le note che escono dal pianoforte, la voce sommessa, quasi a non volere disturbare nessuno  : “ Wise men say only fools rush in, but i can’t help falling in love with you…”.Vedo delle lacrime scendere alle ragazze mentre si stringono ai loro uomini. Fa sempre questo effetto questa canzone, ma lo tengo per me. Il ragazzo mi abbraccia e vedo che vorrebbe farmi mille domande, ma scuoto la testa. Questa serata è la tua amico, non la mia. Quindi gli chiedo se conosce questa canzone  e attacco : “ Well heard the news there’s good ah rockin’tonight. I wanna hold my baby as tigh as i can, to night….”.Il  locale sembra crollare ,per un attimo rivedo la stessa scena di tanti anni addietro.Ormai quei momenti  son solo un lontano ricordo. Guardo fuori dalla finestra , la luna è alta nel cielo. Saluto il ragazzo , e le auguro ogni fortuna. Mi chiede di fare un altro pezzo,ma respingo l’offerta, sono vecchio e non vedo l’ora di andarmene a dormire. Anche Clem insiste ma ottiene la stessa risposta. Una coppia si avvicina e mi domanda un autografo, la mano trema ma  firmo lo stesso. Poi mi avvio all’uscita sentendo un mormorio di tristezza per la fine dello spettacolo, in fondo li capisco.Clem domanda alla coppia di vedere la firma. Si guardano attoniti e increduli. In un attimo escono dal locale e sento la loro voce chiamarmi. Ormai ero sulla strada con il  pollice rivolto in alto per chiedere un passaggio. Alla mia età trovo sempre qualcuno disposto a darmelo. Le loro voci sono deboli, sempre più distanti.Il ragazzo domandò del perché si fossero fiondati fuori dal locale a urlare il nome di quel vecchietto. Gli porsero il foglietto con la firma. Quando lo lesse sbiancò , era firmato :  Con affetto Elvis Presley.