Come è bello ricordare i tempi passati. Oggi per esempio il mio ricordo va a quando con mia nonna materna andavamo a messa e all’uscita passavamo da una pasticceria.
Visto che ero stato bravo, il premio erano i biscotti all’anice, chiamati anicini. Non so voi ma io li adoro tutt’ora e li divoravo letteralmente. La colazione consisteva in latte caldo con miele e anicini. Quando erano finiti passavo alle mitiche gallette o fette biscottate, anche se molte volte la faceva da padrona il pane avanzato. Tempi diversi da quelli di oggi dove la maggior parte dei ragazzi neanche fa colazione e se non c’è la brioche bella sfornata dal fornaio storce il bel nasino. Anche mia nonna non disdiceva i dolci , idem mia madre, evidentemente ho preso da loro questa piacevole degustazione. Entrambe adoravano andare al bar, ricordo che quando andavamo a Porta Palazzo ( il più grande mercato di Torino) dopo avere fatto tappa in tutte le bancarelle ci infilavamo in uno dei tanti bar vicini per un bel crodino , mi sentivo adulto anche se poi tra un sorso e l’altro ero già immerso nella lettura dei fumetti appena comprati.
Io andavo con loro per un semplice ma nobile scopo : facevo incetta di fumetti. C’erano due bancarelle che li vendevano , dai mitici fumetti Corno dei super eroi a Eureka a Super eroica ( di guerra ) ed altri ancora.
Come all’andata tornavamo con la corriera ( mia madre non ha mai voluto prendere la patente ), che andava a Pianezza ( paesino vicino a Torino) e faceva la fermata ad un isolato da mia nonna. Ora sono anni che non vado più a quel mercato, ma l’ultima volta di bancarelle dei fumetti manco l’ombra, la magia era scomparsa con il tempo che avanzava inesorabilmente.Un altro premio erano appunto gli anicini , e questi valevano bene una messa , purtroppo ormai sono anni che non lo prendo più, visto che le strade si sono divise, la chiesa da una parte e io dall’altra. Certo che se uno dei due pargoli dovesse sposarsi il premio “ anicino “ mi aspetta non trovate ?