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In viaggio con papà


Ieri sono andato al paesello con mio padre. Voleva festeggiare l'onomastico anche con gli zii di mia moglie , e dato che era tanto che non li vedeva, ha preso spunto da questa festa. Il paesello si trova nelle Langhe, terra di vino e vedovelle. Infatti in quel paese trovare " uomini" è un impresa. Non perchè si son resi conto che era ora di fuggire dalle proprie consorti, macchè, semplicemente perchè son defunti. Quindi ora voi immaginate quale può essere il mio primo gesto appena scendo dalla macchina ?
Il bello di andare in auto con il proprio genitore è avere l'occasione di potere parlare. Il brutto se il genitore è un tantino sordo
. Ora vado a illustrarvi alcuni dialoghi tra me e mio padre. Io : " Faccio il sottopasso così non troviamo casino ammesso che ci sia ".Papà : " Certo che passi , non vedi che è verde ? ". ( il semaforo per la verità era verde per chi andava diritto , per chi svoltava era rosso NdR).Usciamo dal sottopasso , ci immettiamo nel corso. Poche auto.Io : " Meno male sembra non esserci traffico ".P. : " Si si le rotonde a piasu nen ( non mi piacciono ). La rotonda in questione manco a me piace , all'imbocco o uscita , a seconda del senso di marcia, di una tangenziale non è il massimo dell'intelligenza,ma io manco avevo fatto cenno alla rotonda. Si prosegue, alla quarta volta che le domando se aveva visto la partita Spagna Francia , desisto, nessuna risposta. Incomincio a grondare sudore, vorrei , dico vorrei attacare il condizionatore, non metterlo al massimo,ma che vi sia un minimo di aria. Mio padre dice che non lo sopporta, che se voglio tira giù il finestrino. Lo vorrei abbracciare, bravo papà, tira giù sto c..( questo lo solo pensato) di finestrino e fai entrare aria. Detto e fatto, Due dita, non di più per fare entrare l'aria.
La maglia e schiena sembrano entrati direttamente nel lavaggio di una lavatrice. La strada viene divorata dalle ruote della panda. Li faccio notare le villette che hanno costruito, i campi, ecc..Lui guarda o presumo, l'unica risposta che mi dà e che : " fa caud "( fa caldo). Te credo tra poco mi attacchi il riscaldamento, vedi te se non hai caud. Arriviamo a Pralormo, dove ci si arriva da due strade diverse, una da Villastellone l'altra da Trofarello. Entrambe si congiungono li. Io : " Vedi anche di qua ci si arriva, ora la strada per Alba è una sola".P. : " Capito. Giocano a palla qui ? Hanno un campo da calcio? ".
Non so più che a santo votarmi, forse a san Imbuto. Si un bell'imbuto da metterlo nel suo orecchio. Si continua sulla stessa onda , io parlo e lui risponde a muzio quando va bene, altrimenti non risponde proprio. Arriviamo finalmente al paesello. La giornata con annesso pranzo va benissimo, lui è contento. Arriva l'ora di ritorno, come prima anzi peggio  perchè l'auto non era completamente all'ombra e anche aver lasciato  i finestrini aperti non ha apportato miglioramenti in fatto di temperatura. Mio padre riapre le solite DUE dita,dalla sua parte tra l'altro e via. Arrivati a Canale, le faccio notare con il dito dove abitano gli zii di mia moglie che fanno i custodi su in montagna. Io : " Li abitano ( indico) Giovanni di Artesina ". P . " Si si , il cielo è proprio scuro , speriamo bene, io però ho chiuso tutte le finestre a casa, così non corro il rischio che si allaga come l'altra volta ".Insomma se non è Roma è Toma. Continuiamo di questo passo fino a Torino. Finalmente scendo dall'auto, mi si potrebbe strizzare e appendere ai fili del balcone..Saluto mio padre, vorrei provare a dirgli che il negozio Amplifon , davanti a casa sua , oggi è aperto come il resto dei giorni della settimana, magari farci un salto, ma poi tralascio. L'ultima volta che ci ho provato è finita male, lui sente bene la colpa è degli altri, parlano piano oppure troppo veloce perchè lui possa sentire. In ogni caso ti voglio bene papà.