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La preghiera di Bert


C’è una quinta dimensione oltre a quella che l’uomo già conosce, è senza limiti come l’infinito senza tempo come l’eternità. E’ la regione intermedia tra luce e l’oscurità, tra la scienza e la superstizione, tra l’oscuro baratro dell’ignoto e le vette luminose del sapere. E’ la regione dell’immaginazione, una regione che si trova ai Confini della Realtà.Questa è la storia di Bert e del suo più grande desiderio, vivere su un pianeta dello spazio, lontano dalla terra ma non dai Confini della Realtà.1957, Località di Fieldelf, Texas. Un gruppo di bambini gioca a guardie e ladri ; finito la prima partita si scambiano i ruoli come tacito accordo. -         “ Ora tocca a voi a fare i ladri “ disse il bambino dai capelli rossi. -         “ ok va bene, siamo d’accordo ,  ma dov’è tuo fratello ? Deve stare con noi ora “.-         Si guardarono intorno, ma non lo videro, “ Bert , Bert, dove sei finito ? “ urlarono i bambini. Ma di lui nessuna traccia.-         “ Certo che tuo fratello è matto, sparisce senza dire nulla, ma è di nuovo là a guardare il cielo ? “.-         “ Purtroppo credo di si, è convinto un giorno di andrà  a vivere su un pianeta, povero scemo, sarà anche mio fratello, ma è toccato ;  dai giochiamo anche senza di lui”.-         Infatti Bert era nella sua cameretta intento con il telescopio a guardare nello spazio infinito, cercando di vedere il suo pianeta, dove da grande andrà a vivere. -         Arrivata la sera, dopo cena, i due fratelli vanno a dormire, e Bert prima di coricarsi, chiama la mamma.-         “ Mamma, posso domandarti una cosa  ? “.-         “ Certo tesoro mio, dimmi tutto “ rispose la mamma.-         “ Se faccio il bravo bambino sempre, anche quando cresco, faccio tutti i compiti, mi lavo i denti e dico sempre la preghiera della sera, nostro Signore, esaudirà il mio desiderio ? “.-         “ Sicuramente Bert, nostro Signore sente, vede e provvede, e credimi i bambini bravi li accontenta sempre anche se hanno dei desideri incredibili. Ora dormi però, domani mattina devi andare a  scuola. Notte tesoro “.-         Fu così che Bert iniziò a recitare la sua preghiera serale, giorno dopo giorno , anno dopo anno : “ Caro Signore , ti prego fai che io venga portato su in uno di quei pianeti dello spazio, prometto di essere bravo per sempre e di dirti che ti voglio tanto bene , amen “. 2001 , Bert ormai è un  adulto si è  laureato ed insegna al Santa Fè school , si è sposato con Sandra ed hanno un bambino di nome Kit.  Siamo verso la fine di novembre, ad Austin, c’è il concerto di Madonna, la famiglia intera ha preso già i biglietti per tempo  e si avvia a partire. Quattro ore di auto e poi via a dimenarsi con la signora Ciccone. Kit non sta più nella pelle, idem la madre. -“ Forza siete pronti ? “ domanda Bert, sapendo già la risposta. - “ Siiiiiiii !!! “.L’auto procede verso la statale 24 per poi deviare verso l’interstatale per Austin, il buio avanza velocemente, più di quanto Bert si aspettasse. Dopo un paio di ore di viaggio, vede una tavola calda, mette la freccia e si avvia al parcheggio. Davanti alla locanda c’erano una decina di moto, dentro di lui una vocina dice allarmata : “ spero che non siano gli Hell’s angel’s, ti prego fa che non siano loro “.Bert e famiglia andarono in un tavolo situato nella penombra, volevano non mostrarsi a quei tizi seduti al bancone, pieni di birra con i loro giubbotti di pelle nera. Ordinarono la cena bisbigliando tutto il tempo e guardando con crescente terrore il via vai di boccali di birra e alcool che i tizi trangugiavano. Non avendo mantelli invisibili, ovvio che i tizi al bancone si accorgessero di loro, e ancora più ovvio che si avvicinassero al tavolo, per fare conoscenza. -         “ Giarda Jacke , che bella famigliola “--         “ D’accordo con te Tony, soprattutto la mamma “, se era una battuta solo Bert e famiglia non la colsero. -         “  Paparino dove vai di bello ? Sai che potresti incontrare il lupo cattivo ? “.-         “ Vado..andiamo ad Austin da mia madre..si da mia madre “.-         “ Che bravo ragazzo , va dalla mamma, ragazzi ma voi ci andate dalla mamma ? “ disse Jacke ai suoi amici. -         “ Come no, quando finiamo i soldi  “ la risata uscì dalle loro bocche puzzolenti di birra. -         “ Io direi di accompagnare la famigliola , che dite ? Potrebbero perdersi e dispiacerebbe che a questa bella mamma le dovesse succedere qualcosa vero paparino ? “.-         Bert era tremolante di paura come Sandra e Kit, ma cercavano di non darlo a vedere, lentamente si avviarono al bancone e pagarono.-         Salirono in macchina e sgommando, ( cosa che Bert non hai mai fatto ) si immisero sulla strada. -         I fari delle moto li videro dopo un paio di minuti, il branco era a caccia, e loro erano la preda. -         “ Schiaccia Bert ti prego, schiaccia l’acceleratore “.-         Non aveva bisogno di sentirselo dire, stava schiacciando, la lancetta del conta chilometri da 80 era salita a 150. Sperava di incontrare una pattuglia di polizia, ma chissà perché , quando ne hai bisogno non li trovi mai. -         “ Più veloce papà , sono dietro di noi, no, anzi uno ci sta affiancando “.-         Così era, uno di loro era affiancato, e potevi vedere il suo volto, il suo sorriso con i denti marci. Fece un gesto indicando la signora, era facile intuire cosa volesse significare. -         Bert oltre che schiacciare sull’acceleratore, aveva mentalmente ripreso a dire la sua preghiera : “ Caro Signore , ti prego fai che io venga portato su in uno di quei pianeti dello spazio, prometto di essere bravo per sempre e di dirti che ti voglio tanto bene , amen “.-         Una preghiera, sempre la stessa, ripetuta da anni, ora veniva ripetuta di continuo, senza interruzione. Un lieve bisbiglio faceva capire  che Bert stava dicendo qualcosa. -         I fanali delle moto erano sempre più vicine, ora un altro teppista era affiancato alla loro destra, anche questo sorrideva con i denti marci. -         Bert schiacciò ancora di più…-          -         “ Bravo papà li hai seminati “ disse Kit a suo padre. Ma Bert non sentiva , pregava e schiacciava, mentre Sandra con il volto pieno di lacrime, si voltava indietro. -         “ Bert, non li vedo più, non vedo i fanali “.-         Nel buio della notte solo la macchina di Bert stava divorando la strada, dietro e davanti a loro il nulla. -         “ Ma dove sono finiti ? “ Esclamò Jacke.-         “ Eravamo a fianco, credimi, io e Slim, a fianco, poi una luce forte e spariti “.-         “ Luce ? Non è che avete bevuto troppo ? “.-         “ No, credici, e neanche hanno girato, la strada non ha sbocchi, solo dritto si va “.-         I teppisti erano ancora li a domandarsi dove Bert e famiglia fossero finiti, quando quest’ultimi incominciarono a rallentare l’andatura.-         Bert era tutto una goccia di sudore, tensione ,paura , vide in lontananza un’insegna, decise di fermarsi, aveva bisogno di respirare con tranquillità.-         Sandra e figlio erano terrorizzati, ma capivano che dovevano fermarsi, erano anche a corto di benzina. -         Il parcheggio della locanda era strapieno, ma soprattutto  non c’era nessuna moto.-         Vi era anche un’auto della polizia  Kit notò che la targa era alquanto strana, ma non ci fece caso più di tanto e manco lo disse ai suoi. -         Entrarono , il locale era strapieno di gente, stavano ballando un vecchio jiive. Andarono al bancone per ordinare da bere. -         Rimasero a bocca aperta basiti da ciò che videro. -         Il barista disse loro : “ Hey amico vuoi da bere o contemplarmi ? Mai visto un abitante di Orione ? Ma da dove , arrivi dalla terra ? “.-         Fu così che Bert  capì che la preghiera funzionò,il suo desiderio era stato esaudito, si trovava su un pianete dello spazio , esattamente su Orione, vicino ai Confini della Realtà. -