buone notizie

Il documento del disonore ( capitolo uno )


                       Capitolo uno “ John , John  “ chiamava la donna al piano di sotto.  “ la cena è pronta , che fai scendi ?  “. Il silenzio la stava preoccupando, il marito era salito in solaio da più di un’ora e ancora non era sceso, per fortuna oggi le visite dei suoi pazienti erano finite presto, però le sembrava eccessivo starsene tutta la serata in un solaio. Salì le scale continuando a chiamarlo , lo vide voltato di schiena,seduto su una vecchia sedia impolverata, sentiva il suo borbottio: era vivo per lo  meno. “ John !! Dottor John Watson , vuole degnarsi di dirmi cosa sta facendo qui sopra da più di un ‘ora ? “. La donna era incollerita, si vedevano  le gote rosse .                
     L’uomo si voltò, anzi per la verità mancò poco che cascasse dalla sedia, la guardò e con voce  calma  e sincera  le disse :  “ Scusami Miriam, ero  venuto quassù per mettere a posto, vedi anche tu il caos, e dentro a quel baule, pieno di cianfrusaglie, ho trovato questo libretto  “ , e lo indicò.             
     “ Cos’è ?  “.“ Pensavo di aver scritto tutte le nostre avventure e invece  “.  “ Avventure ? Parli di te e … “. “ Si, Miriam , di me e Holmes..di  Sherlock Holmes   “.“ Ma è incredibile, come ha fatto a sfuggirti questo libretto ? “. “Chi lo sa ? Magari nel trasloco, oppure l’avevo messo li per poi darlo alla stampa e  me ne son dimenticato , ora lo stavo rileggendo  “. “ Dai vieni a cena, dopo  la leggerai anche a me questa vostra avventura  “. Watson a fatica si alzò, ormai da un pezzo non era più un ragazzino  ma un uomo maturo di 78 anni  che da tempo si  era dedicato alla nobile professione di curare i malati, da quando Sherlock Holmes era morto in una grigia giornata di novembre del 192..La cena fu deliziosa come sempre, Miriam era non solo un’ottima moglie ma anche un’ottima cuoca. Il marito aiutò a togliere le stoviglie e poi  si accese l’immancabile sigaro, vizio  degli ultimi tempi,  perché la pipa le ricordava troppo il suo grande amico.Si sedette e aspettò che arrivasse la moglie.  Nel frattempo la memoria andava in quei giorni lontani pieni  di avventure e pericoli, alla ricerca di criminali da consegnare alla giustizia, di richieste di aiuti da cittadini privati  ma anche da Scotland Yard. Buffo pensare al commissario Lastrade, un tizio con tanta buona volontà ma incapace di vedere oltre il proprio naso, e agli Stati esteri che con  le  loro  diplomazie cercavano di non fare trapelare nulla altrimenti gli scandali avrebbero avuto conseguenze deplorevoli.  “ Ebbene cara Miriam, questa è una di quelle avventure che solo grazie all’abilità di Holmes ci permise di non fare scatenare l’ennesima guerra  “.           
      Io e Holmes eravamo nell’alloggio di Baker Strett, il tempo come quasi sempre era piovoso, Holmes ,se non è impegnato in elucubrazioni mentali, era dedito alla cocaina o morfina. Io pregavo che arrivasse un caso a stimolarlo, ma purtroppo sembrava che tutti i criminali di Londra, fossero chiusi in casa al riparo dal diluvio torrenziale che si abbatteva sulla città. ( Continua )....