buone notizie

Autobiografia del papero ( 37 parte )


Quando si cresce e si arriva all’età dell’adolescenza si pensa  di essere diventati adulti. Nell’immaginario nostro , il diventare adulto era anche quello di passare la vigilia di Capodanno fuori casa e non ovviamente in compagnia dei genitori. I miei quell’anno ,  come al solito  erano andati dai parenti, io mi diedi da fare per organizzare,ma con scarsi esiti, perché la maggior parte dei  miei amici, rimanevano a casa. Venne in soccorso Maurizio( ve ne ho già parlato in un  post precedente   quando volevamo mettere in piedi una  band, lui era il chitarrista patito di Baglioni ).Suo padre lavorava alle poste , e come dipendente ,  poteva andare al Circolo apposito con famiglia e conoscenti ; ci sarebbe stata la musica rigorosamente dal vivo, spumante e panettone a mezzanotte . Chiamai altri due amici e le esposi questa possibilità, accettarono, ci trovammo tutti sotto casa di Maurizio  verso le 21. Fantastico , eravamo grandi, certo c’erano i suoi genitori ,ma ci avrebbero lasciato libertà, questo era nel patto. Arrivammo al Circolo e incominciammo da giovani galletti a dare un ’ occhiata in giro. Primo impatto tremendo , nessuna gallinella , nessuna paperetta , solo donne mature .Pazienza , ci siamo seduti e aspettavamo , passavano  le ore e qualcosa si mosse, ma poca cosa. Essendo un età che non sta ne da una parte ne dall’altra eravamo tagliati fuori. Le grandi ballavano con i grandi e non guardavano i piccoli , le piccole non guardavano i grandi..rassegnazione. Speravamo  almeno nella musica. Non l’avessi mai detto , l’orchestra attacca con una Mazurka. Ora non so se era quella di periferia oppure no, ma era mazurka. Si saranno sbagliati ,  pensiamo in coro.                      
Con il piffero, le note stavolta erano di una polka, poi di una quadriglia, poi di un valzer e così via.                
   Dopo due ore e mezza di questo repertorio eravamo all’overdose, al collasso finale. E li qualcosa ci venne in soccorso, non era heavy metal ,  non avrei preteso tanto , era semplicemente il famoso pezzo di Glen Miller : “ In the mood” ( classico boogie woogie) poi passarono a  un paio di pezzi di twist compreso : “ St.Tropez “ e “ Speedy Gonzales “ e infine l’icona del rock roll : “ Tutti frutti “.                           
Bene  ragazzi ora ci scateniamo, infatti eravamo li a dimenarci come scimmie senza Tarzan quando  quella musica finì. Ci guardammo in faccia , sconsolati , tristi,ma perché hanno smesso ? Che sia per una pausa pensammo , invece no, attaccarono con un fox trot, per passare a un tango. Per farla breve , non ci fu ne lode ne infamia , quella serata  fu diversa dagli altri capodanni passati con i miei genitori e parenti, però capì che il divertimento a tutti i costi era da stupidini , meglio piuttosto vedersi un bel film se ciò comportava una soddisfazione maggiore.