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Autobiografia del papero ( 38 parte )


 Vi ricordate i regali che  ricevevamo quando si era piccoli ? Bei tempi, anche se allora non era festa tutto l’anno come è adesso per  i nostri figli. I regali c’erano solo  nelle festività o compleanni . Mio padre lavorava presso la  Elli Zerboni, e come la Fiat, a Natale si andava a Torino Esposizione  per ritirare il regalo e con i buoni gratis  andavo sulle giostre.              
   Ricordo il famoso Meccano, pensate che è ancora nella sua scatola originale , con tanto di attrezzi. Quando ho provato a darlo ai miei figli non ebbe successo,da lì ho capito che i tempi erano passati, c’erano altri giochi. Un altro bel regalo era una sorta di lego ma con pezzi di plastica assomiglianti a dei tronchetti di legno, infatti si poteva costruire il mitico forte con tanto di soldati . Non so le ore che avrò impiegato a giocare con questo forte,ma vi posso assicurare che era uno spasso non solo per me ma anche per i miei amici.                
   Un altro regalo , questo di mio padrino per la comunione , è stata una bella radio con tanto di registratore, il quale sotto la spinta di mio padre e dei suoi fratelli,avevo inciso una canzone in piemontese, stonature comprese. In sintesi l’interprete, era  “ Giovanni  “che faceva l’aviatore, ma purtroppo le è mancata la benzina , è l’unica cosa da fare era …esatto dentro al motore. Come facesse visto che era in volo è rimasto un mistero e lo è ancora adesso. Poi crescendo i regali diventavano un problema per chi li doveva fare, ed allora si optava per i soldi , cosa che ammetto non mi dispiaceva affatto. Mettendoli da parti mi compravo quello che si voleva. Ricordo che giunta a una certa somma, anzi, quella che avevo avanzato dal comprare fumetti  e libri ( son la mia dannazione ), decisi di prendere un vinile.              
 
Il mitico 33 giri. Ero indeciso tra uno di Bennato ( il mitico I buoni e cattivi del 1974 )  e una raccolta dei Rolling Stone’s. Ammetto non son mai stato più indeciso di quella volta. Li avevo entrambi in mano, li osservavo,riguardavo le canzoni, soppesavo.Alla fine della fiera, optai per i Rolling, con la promessa che ai prossimi gruzzoletti risparmiati , Bennato sarebbe stato a casa mia sul piatto del giradischi.