I Giardini Reali sono i
giardini che si trovano dietro a
Palazzo Reale a
Torino. I giardini iniziano subito dietro il palazzo e terminano in corso san Maurizio. Si accede ad essi da
Piazza Castello, passando per l'ingresso di Palazzo Reale. Quando incominciarono a sorgere erano situati all'estrema periferia di quella Torino che
Emanuele Filiberto volle ergere a capitale del suo guerresco ducato. Presero forma per ispirazione alle maggiori regge d'Europa, allora decorate con gli eleganti giardini, specie di idea toscana (basti pensare alle ville medicee).
Quanto oggi è visibile, è in gran parte opera dell'architetto
André Le Nôtre. Il Le Nôtre, già attivo alla corte di
Versailles, per committenza dei Borbone, rispecchiava quella che era una caratteristica dei giardini nobiliari europei, i giochi d'acqua e le prospettiva floreali. Già nell'epoca di
Carlo Emanuele I e di
Vittorio Amedeo I il giardino aveva subito notevoli ampliamenti, ma è sostanzialmente dal tardo seicento che si avranno, con il lavoro del De Marne (che attuava i progetti del de Nôtre) i veri e propri splendori.
Triste degrado si ebbe durante il periodo napoleonico, durante il quale non mancarono le spoliazioni ed i saccheggi: tutto ciò ebbe termine nel
1805, a seguito della nomina del giardino a Parco Imperiale. Prima del ritorno dei Savoia, a seguito della Restaurazione, quel
Giuseppe Battista Piacenza che già aveva lavorato per il secondo piano dell'edificio, ebbe l'incarico di restaurare le settecentesche statue raffiguranti le Stagioni e i grandi vasi celebrativi provenienti dalla
Reggia di Venaria Reale, e sostanzialmente questa fu l'ultima grande modifica che subì il giardino: ancora qualche statua venne posta verso fine Ottocento, quando per volontà di
Vittorio Emanuele II si posero qui le raffigurazioni marmoree di
Amedeo VI di Savoia, Vittorio Amedeo I e Vittorio Amedeo II, ma lo spostamento della capitale a Roma ridusse drasticamente l'importanza del luogo.
Nella parte bassa dei Giardini Reali, presso
Corso Regina Margherita, sorge, dal
1933 il
Monumento Nazionale al Carabiniere, dichiarato
monumento nazionale italiano.