Decisi di prendere un taxi per tornare in ufficio , dovevo sbrigare delle pratiche ma soprattutto rimettere in ordine le idee. I morti si stavano allungando come quando si allunga del brandy annacquato. Anche stavolta la porta era chiusa, il misterioso visitatore era venuto a farmi una visita. Estrassi la pistola e come la volta scorsa entrai silenziosamente, ma non c’era anima viva. Un biglietto era sopra la scrivania, recitava : “ Ultimo avvertimento stai alla larga o non ti godrai la tua “ misera “ pensione. Firmato un amico che ti vuole bene . Sorrisi, ci vuol ben altro per spaventarmi , anche se ammetto che leggere la parola “ misera “ mi ha fatto venire un colpo.
Il sole stava tramontando , e lo strombazzare delle auto era al loro culmine. A breve la città degli Angeli si sarebbe trasformata in una sodoma e gomorra . Sbrigando le poche pratiche , uscì e lentamente mi avviai verso casa, stavo pensando a come sfuggire alla maliarda prussiana quando vidi il mio amico cinese. Ne avevo abbastanza di essere pedinato, svoltai l’angolo e andai dritto al negozio di costumi situato nella via.
Quando uscii dal negozio indossavo un costume alla Errol Flint. L’amico cinese non si accorse del mio travestimento, mi avvicinai a lui e lo salutai con quelle poche parole di cinese che conoscevo. Mi guardò , e barbotto qualcosa che non capì, si inchinò e tornò a guardare verso il negozio. Io andai per la mia strada, sorridendo, quel tizio era cinese come un pigmeo dice di essere nato per giocare a pallacanestro . L e poche parole che conoscevo le avevo imparate in un locale malfamato della Chinatow, e non erano certo parole di educanda , se mi capite. Un poliziotto mi incrociò e mi disse : “ Amico , se cerchi la foresta di Sherwood hai sbagliato città “. Ero tentato a tirarle una freccia nel suo posteriore ma lasciai perdere , era talmente grasso che sarebbe rimbalzata, dio santo ma cosa danno da mangiare a questi poliziotti ? Dopo esser sparito dalla vista del cinese, mi spogliai tornando all’abbigliamento normale. Ero giunto al negozio di Pà Gun’s e Mà Rose’s, quando si dice il destino, aprii la porta ed entrai.
Mi venne incontro un arzillo signore con un forte accento straniero , quasi come se fosse un corleonese stile padrino.( Continua )