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Il mistero dei pensionati ( capitolo decimo )


                    
  Dopo aver ballato per quattro  ore consecutive decisi che era ora di svignarmela dal locale, la signora Veronica sembrava avere i piedi incollati sulla pista da ballo, non l’avrebbe smossa neanche un terremoto. Lentamente andai verso l’uscita, ma prima passai dal direttore d’orchestra : “ Hey Sam, suona questo pezzo, quella sventola di bionda l’adora “ e tirai fuori un paio di verdoni. L’aria fresca della notte mi fece riprendere in fretta e  a passo svelto tornai alla villa che avevo visto prima. Stavo contemplando i muri per scalarmi quando mi sorse un dubbio : quattro ore fa non erano alti così, qualcuno a tempo di record li ha fatti innalzare.             
“ Anche lei ammira queste mura ? “ un tizio era giunto alle mie spalle e mi poneva questa domanda . Era alto come me, un cappello in  testa, e le  mani nell’impermeabile. “ Si le sto notando, ma  , o sono ubriaco del tutto o sto perdendo la memoria, non meno di quattro ore  fa non erano alti così “ e indicai le mura. L’uomo guardò nella stessa direzione mia, e disse : “ Infatti , anche a me sembrano costruite di recente. Si vedono ancora i segni di cemento in quel punto, il colore dato è ancora fresco “ . “ Già, chissà mai perché l’avrà fatto ? “ domandai mentre il tizio si stava accendendo una sigaretta. “ Forse perché è timido oppure non vuole intrusi nella sua proprietà “ rispose. “ Può essere, sarei curioso di conoscerlo questo timidone “. “ Intanto può conoscere me, mi chiamo Marlowe, capitano Marlowe “ . Avevo sentito il suo nome, era il responsabile di polizia di Mullen drive, un ottimo agente. “ Piacere “ dissi senza dire il mio nome. “ Piacere mio , Ryan Duck “ e mi porse la mano sorridendo. L’espressione del mio volto la doveva dire tutta , visto che aggiunse : “ Sono un amico del commissario Manetta, mi ha detto di darti una mano in caso di bisogno. Ti ho visto arrivare e rimorchiare quella bionda, ottima scelta tra l’altro. Poi ti ho seguito fino al locale e quando sei uscito ti ho seguito di nuovo “. Ero sbalordito, di solito ero io che seguivo le persone e non viceversa e per di più senza che me ne fossi accorto. ( Continua )