La Galleria Sabauda di
Torino è una delle più significative
pinacoteche italiane. Già a lungo ospitata dal Palazzo dell'Accademia delle Scienze, dall'aprile 2012 ha invece sede nella "Manica Nuova" del
Palazzo Reale, con ingresso in via XX settembre 88, nei pressi del
Duomo. Venne istituita, per concessione di
re Carlo Alberto, il 2 ottobre del
1832 (giorno del suo compleanno) con il nome di "Reale Galleria" e sistemata nelle sale di
Palazzo Madama. Si apriva così al pubblico una quadreria famosa in tutta
Europa, frutto della secolare passione collezionistica di
Casa Savoia (già ne parlava nel
1590, in termini molto elogiativi, il pittore
lombardo Giovan Paolo Lomazzo sella sua Idea del tempio della pittura).
Mentore e primo direttore della Galleria fu
Roberto d'Azeglio che nel
1836 avviò la pubblicazione, in fascicoli con preziose riproduzioni a stampa, del primo catalogo della collezione che riuniva, a quel tempo, 365 opere provenienti da
Palazzo Reale, dal
Palazzo Carignano di Torino e dal Palazzo Durazzo di Genova.
Al disegno politico-culturale di Carlo Alberto si deve la dotazione di un fondo di gestione autonomo, assieme alla esortazione in favore di un programma di acquisizioni che desse adeguato spazio alle varie scuole italiane ed “ultramontane”. Nel
1848 l'insediamento del Senato in Palazzo Madama pose ben presto l'esigenza di individuare una nuova sede per la galleria. Solo nel
1865 – grazie agli sforzi organizzativi di
Massimo d'Azeglio, succeduto come direttore al più anziano fratello Roberto – si realizzò il trasferimento al secondo piano del Palazzo dell'Accademia delle Scienze (edificato a partire dal
1679 su progetto di Guarino Guarini come "Collegio dei Nobili"). Nel frattempo, nel 1860, il re
Vittorio Emanuele II aveva compiuto il munifico gesto di donazione della Galleria alla Nazione, ponendola alle dipendenze del Ministero della Pubblica Istruzione.
Nella nuova sede i quadri furono ordinati secondo la canonica suddivisione cronologica e per scuole pittoriche di appartenenza, con uno spazio importante dedicato sin da allora alla pittura piemontese del XV e XVI secolo. Fu nel
1933, in occasione del centenario dell'istituzione, che la pinacoteca assunse la definitiva denominazione di "Galleria Sabauda". Lo sviluppo della Galleria fu segnato da una costante crescita del patrimonio artistico (anche grazie ad importanti donazioni ed acquisizioni come la raccolta dell'industriale torinese
Riccardo Gualino), sino alle attuali oltre 700 opere esposte, e fu segnato altresì da una serie di recuperi e risistemazioni per sopperire alla cronica esiguità degli spazi espositivi. Dall'aprile 2012 la Sabauda ha sede in via XX settembre 88, nella cosiddetta "Manica Nuova" del
Palazzo Reale, accanto al
Duomo