“ La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte….”
Quando si è piccoli è difficile non crescere con un certo tipo di “ visione “ sulla Befana. Allora che tu fò ? Semplice ti organizzi. Cerchi in rosso la data del 6 gennaio e alla sera precedente metti in atto la “ barriera “ anti Befana.
Chiudi a chiave tutte le porte di casa sgabuzzino compreso. Inchiodi , dopo aver espletato i bisognini dell’intera famiglia , la tavola del water clos , meglio conosciuta come cesso. Tappi tutti i pertugi immaginari nella speranza che la Befana non ti venga a trovare, hai sempre davanti ai tuoi occhi l’immagine di codesta signora e in confronto gli “ Zombie “ ti appaiano pure attraenti.
Crescendo , la “ visione “ si accentua di più e allora compri metri e metri di “ filo spinato “, radar e sonar per localizzare meglio la sua presenza , arrivi persino a montarti sul tetto del condominio una batteria antiaerea. Il tutto perché ti hanno inculcato che la Befana ha scarpe rotte, naso aquilino ecc.. Invece che succede quando si superano i cinquant’anni di età ? Che la Befana non solo non ha le scarpe rotte e tanto meno naso aquilino, e soprattutto che è un gran pezzo di “ signora “.
Allora per la prima volta ti crolla un mondo di convinzioni, capisci che le “ visite “ perse della signora nessuno te li ridarà più. Prendi il telefono e chiami il babbo e gli fai una raffica di lamentele concludendo che lo citi in Tribunale per “ occultamento “ di regali e di non aver potuto “ socializzare “ con la Befana, ergo di trovarsi un Perry Mason a difenderlo.
Ps. Dal prossimo anno , qualsiasi cosa che assomigli a una porta , finestra ecc.. verrà rigorosamente aperte compreso il buco che farò nel soffitto per eventuale comodità nello scendere della signora, il tutto a dispetto di eventuale temperatura polare…
il papero è tornato.