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Il mistero dei pensionati ( capitolo ventitresimo )


                    
 Dopo un’ora sentimmo un rumore assordante provenire dalla salita di Mullen drive. Non riuscimmo a credere ciò che stavamo vedendo : era proprio un carro armato.Io e Marlowe rimanemmo a bocca aperta mentre Manetta si fregava le mani esclamando : “ fantastico, ora si che ci divertiamo “.                               
Il cingolato si aprì e ne uscì un’amazzone di donna . Bionda, occhi azzurri, alta, con tutte le curve al posto giusto. Si guardò intorno e quando vide il commissario urlò “ Ciao cucciolotto mio , eccomi pronta per esaudire ogni tuo desiderio “,l’accento denotava un’influenza tedesca. Guardammo il “ cucciolotto “ che nel frattempo era diventato rosso come un peperone borbottando qualcosa di incomprensibile. Marlowe fu il primo a complimentarsi con lui. Io ero ancora a bocca aperta e decisi di chiuderla solo quando sentii una mosca ronzarmi dentro la cavità orale.“ Vi presento miss Marlen, viene dalla Baviera era…è..non importa, sappiate solo che sa guidare quel carro armato meglio di cento carristi americani “, la voce di Manetta era tra il serio e il faceto. La donna gli sussurrava all’orecchio qualcosa di molto provocante e il nostro amico divenne ancora più rosso.                         
“ Ora basta, fraulein mia , abbiamo cose più serie da fare. Sali su quel dannato cingolato e butta giù il portone “ le urlò dietro. La ragazza sbatte le ciglia e con un sorriso disse : “ Ja , mein capitain. Ai tuoi ordini…poi sarai tu ai miei “ e rise di gusto .Manetta emise un suono gutturale mentre si accendeva l’ennesimo sigaro.“ Tutti dietro al carro armato e tenetevi pronti con le armi “.               
Io e Marlowe eravamo in prima fila con le nostre pistole in pugno. Marlen si sporse dal suo abitacolo e in quel vestito da “ birraia bavarese “ l’ultimo nostro pensiero fu che il Wahalla esisteva veramente : una valchiria era scesa tra noi.( Continua )