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Il mistero dei pensionati ( capitolo ventiquattresimo )


             
  Il cancello volò in mille pezzi, il carro armato percorse il viale come un treno a tutto vapore, noi dietro con il fiato lungo . I nostri occhi scrutavano a destra e sinistra in attesa di trovare possibili nemici o trappole. Arrivammo alla porta principale. Un enorme cartello recitava : “ Andate via o rischiate di non avere la pensione, manco quella minima ! “. Un brivido mi corse dietro la schiena. Manetta esclamò : “ Forza ragazzi  entriamo e mi raccomando , occhi ben aperti. Ho detto aperti ma non sulla carrista “. Nulla da fare , anche nel pericolo incombente noi maschietti siamo sempre attratti dalle belle ragazza.             
Entrammo , dopo aver fatto saltare la serratura a colpi di fucile. Il corridoio era immerso nell’oscurità, idem per le sale. Una scalinata di marmo portava ai piani superiori. Un agente gridò dalla cucina ; corremmo subito a vedere cosa fosse successo. Un pupazzo di paglia era appoggiato su una sedia, un foglio vicino recitava un altro messaggio : “ Ultimo  avvertimento , andate via o vi troverete nel limbo degli esodati ! “. Marlowe si asciugò il sudore, aveva ancora il mutuo della casa da pagare e mantenere l’ex moglie. Lo capivo benissimo. Tornammo sui nostri passi.             
Guardai Manetta e gli feci segno che sarei salito ai piani superiori fece un cenno di intesa con la sua capoccia. Lentamente ,  assieme a un paio di agenti , incominciai ad avviarmi. Il silenzio la faceva da padrona , la casa sembrava deserta , abbandonata da tempo ma in quel caso avremmo trovato le ragnatele o polvere, invece nulla, la casa era linda, pulita , come se fosse stata lustrata a lucido da poco tempo.                    
Ai piani superiori c’erano la bellezza di venti stanze, ognuna era il doppio della mia umile stamberga . Impiegammo un bel po’ di tempo ad aprirle , ognuna era chiusa a chiave a doppia mandata. Per fortuna avevamo con noi “ Ercole “ detto anche Carnera con la sua  stazza imponente e forza mostruosa. Manetta e Marlowe ci seguivano a ruota e anche loro erano perplessi dal fatto che la villa fosse deserta. “ Che Pasqua ci abbia mentito ? “ disse il commissario. Non credo gli risposi, aveva troppo paura di perdere tutto. Un agente ci chiamò  dai piani di sotto dicendo che aveva trovato dei tizi che volevano svignarsela.   ( Continua )