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Ai confini della paura : Il Bunker


 La serratura scatta con i suoi pistoni, la luce della luna filtra attraverso le finestre. Sento le loro urla, la loro rabbia , vorrebbero entrare ma non capiscono che non possono. Scandiscono il mio nome, mi maledicono..buffo come questa parola faccia parte della mia vita fin dalla nascita. Accendo il giradischi ,  la musica che esce dalle casse mi rilassa mentre l’acqua della doccia porta via la fatica della giornata. I giornali sparsi sul divano sono vecchi di giorni  ,  le notizie  riportano  sempre lo stesso resoconto : il mondo sta scomparendo, la gente muore a iosa e non sanno il motivo. Ogni testata dice la sua, poco importa quale sia la verità , il fatto che non esiste cura né modo di difendersi. Dopo cena guardo la luna , ne rimango affascinato come sempre. I miei ricordi vanno all’infanzia , a quando ero bambino...a quel giorno maledetto..Scaccio via i ricordi imprecando . La notte passa lentamente, l’orologio scandisce il tempo assieme al mio nome urlato dai soliti che vorrebbero entrare ..come se fossero al sicuro, poveri stolti avvolti dall’ignoranza. Il giorno mi vede andare in giro per la città, una città distrutta , auto abbandonate , corpi che giacciono immobili sui marciapiedi e dentro i negozi. Qualcuno  è ancora vivo , lo so, li sento tutte le sere. Devo stare attento che non mi prendano, non sanno cosa potrebbero rischiare..non possono saperlo. Rientro quando vedo il sole tramontare. Entro nel garage, mi guardo attorno e non vedo ne sento rumore. Pochi passi e poi sono a casa, ironia chiamare casa un bunker di cemento armato  con solamente una finestra di vetro anti proiettile per vedere le gambe delle persone. “ Buona sera signor  Ludville “ . Mi giro sorpreso, loro sono qui . Stupido che sono a non aver guardato bene. Li osservo , sono una decina tra uomini e donne. “ Ora caro signore ci farà entrare nel suo bunker “ il tizio davanti a me non ammetteva un no come risposta, aveva una pistola in mano. “ Non capite vero ? Non volete capire che …siete al sicuro fuori e non dentro !“ risposi. Un pugno mi colpì in piena faccia . “ Bastardo, vuoi salvarti solo te vero ? Ora è finita , noi entriamo lo stesso anche se dovessimo passare sul tuo cadavere ! “. Mi sollevarono di peso , le loro   mani frugavano le mie tasche alla ricerca delle chiavi . “ Eccole , le ho trovate “ esclama una donna. Tento di farli ragionare  ma vengo  preso a schiaffi e insultato. Mi odiano e non cercano di capire il mio gesto disperato per tenerli fuori da quello che loro credono la salvezza. “Finalmente siamo dentro , bel posticino ti sei fatto vero Ludville ? Beh, ora è anche nostro , vero gente “? Un si corale esplose. “ Stupidi esseri , non riuscite a capire vero ? Idioti , stolti ..” dissi ad alta voce. Un pugno colpì il mio stomaco facendomi piegare in due, osservai chi lo aveva sferrato, era un ragazzo di vent’anni e nel suo sguardo vedevo solo odio..per ora.. La serratura con i pistoni scattò, qualcuno festeggiò dicendo che erano salvi.. Facevano comunella tra loro e mentre la luna sorgeva ed  i suoi raggi entravano nel bunker, nessuno mi considerava, nessuno mi osservava ;  lo fecero solo quando era troppo tardi. Una donna si voltò sentendo ringhiare alle sue spalle, l’urlo coprì il suono della musica. Nei loro volti non vidi più odio ma paura, terrore che saliva al soffitto. “ Ora capite stupidi perché non dovevate entrare ? La salvezza vostra era fuori di qui ! “. Poi le parole lasciarono spazio alle mie fauci , agli artigli che laceravano la loro carne, la maledizione del licantropo ancora una volta aveva fatto il suo corso.