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Ai Confini della paura : Anche un Dio può perdere la testa


 Francia 1793 La Rivoluzione francese ha preso il sopravvento sulla monarchia e da poco il Re e la sua famiglia sono stati a  condannati a morte. Il nome del “ giustiziere “  è Monsieur Blanchet, il suo cognome corre di bocca in bocca per tutto il paese. Ha una posizione di privilegio nella nuova nascente società francese, essere il “ boia “ per eccellenza lo gratifica, lo fa sentire un Dio in terra. “ Buonanotte Blanchet a domani , vengo a vederti in piazza “ dice l’oste al suo amico alla chiusura del locale. Monsieur Blanchet borbotta qualcosa di poco comprensibile , è pieno di vino , di ottimo vino proveniente dalla Borgogna. Cammina  appoggiandosi al  muro per non cadere a terra.  “ Non sia mai detto “  , urla , “ di vedere un Dio seduto per terra  sul lurido selciato di questo quartiere “. Arriva a casa, non chiude neanche  la porta e si infila direttamente nel letto vestito. Un  rumore lo sveglia..rimane perplesso non è nella sua stanza da letto.. “ Dove sono “ ? “ Alzati Blanchet  e non fare tante storie, la sai anche tu com’è la prassi in questi casi “ la voce dell’ufficiale non ammette replica. “ Come .. Cosa…chi diavolo siete voi “ ? “ Per ordine della Comune  , voi, Ernest Blanchet siete stato condannato a morte per alto tradimento, la sentenza è da eseguirsi all’istante “ ! Il volto dell’uomo è  vacuo, la sua bocca spalancata . “ Sto sognando “  dice ad alta voce, si ridistende  sul lettino di paglia e volta  le spalle ai soldati. “Prendetelo ,  vediamo di sbrigarci “ . L’ufficiale impartì l’ordine che venne eseguito all’istante. “ Lasciatemi stare, voi non sapete chi sono io. Fatemi parlare con Robespierre immediatamente  “ ! I soldati sorrisero  mentre l’ufficiale le consegnava il foglio con la firma del signore appena nominato. Blanchet biascicò qualche parola, scosse la testa : “ Non è possibile, è uno sbaglio …no…” Venne condotto al patibolo, tra la folla riconobbe i volti di persone a cui diede la morte, lo stesso boia quando si scopri il capo le domandò se si ricordava chi era. Tutti loro sorridevano ,  “ Vieni Blanchet , vieni tra noi “ . Blanchet , balbettava , piangeva : “ è solo un incubo , mi sveglierò e non sarà successo nulla. Capite, idioti , nulla voi siete morti ...io sono Blanchet il dio della ghigliottinaaaaa “ ! La  mattina seguente alcuni rappresentati del popolo bussarono alla porta di Blanchet senza  ottenere risposta. “ Blanchet, muoviti dannazione, i tuoi clienti ti aspettano “ dice uno di loro. “ Si hanno i capelli troppo lunghi “ gli fa eco l’altro mettendosi a ridere. Nulla, solo il silenzio venne a loro come risposta.  “ Conviene entrare ,  che dici Mattiè “ ? L’uomo rispose di si, era strano che il  boia non si fosse presentato in piazza stamattina, era ligio al suo dovere . Entrarono , la stanza era immersa nel buio ,  aprirono le imposte per far entrare la luce del giorno. Uno dei cittadini uscì da una stanza , il suo volto era paonazzo, non parlò ma indicò con un dito dove si trovava Blanchet. Andarono a vedere , e lo trovarono  disteso sul letto a pancia in giù  , con le mani legate dietro la schiena e la testa sul pavimento con la bocca spalancata all’incredulità. Gli uomini uscirono di corsa urlando tutta la loro paura, mentre in piazza la ghigliottina pulita il giorno prima e non ancora utilizzata  era sporca di sangue fresco. Scommettiamo di chi potrebbe essere ?