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Slurp slurp Leopolda


In scena  a Firenze è andato la “ Slurp slurp  Leopolda”. Per chi non lo sapesse è un convegno tenuto da Cialtroni ciarlatani che blaterano cazzate a tutto spiano, con un massa di idioti che applaude ad ogni scorreggia che questi personaggi fanno. Ovviamente le critiche sono bandite, solo gli slurp slurp sono graditi magari accompagnati da assegni a parecchi zeri. Leopolda fa anche rima con Ubalda tutta calda e visto la presenza di Miss Maria Elena non gli si può dare torto se qualcuno fa questo accostamento. La figliola come tutti i figli ha difeso il papà e il fratello, ma se è per quello anche i figli di Don Vito Corleone difendevano il loro papi:” Minchia, nostro padre santo è !! Ha mai fatto male a nessuno, manco a una mosca!”. Capisco che per un/a figlio/a sapere che il proprio padre oltre che fare la professione di vicedirettore di banca svolgeva anche il ruolo di truffatore non sia proprio il massimo, ma cara signorina la verità è questa. Idem per il fratello tanto caruccio e simpatico quando offriva titoli a rischio omettendo quella piccola parola ma importante: rischio. Ma si sa gli spettatori della Leopolda non brillano certo per intelligenza altrimenti non sarebbero così estasiati dal loro idolo Matteo. Inoltre non vanno molto d’accordo con la parola: Libertà di stampa. Dovete sapere che al genio del twitter è venuto in mente di indire un concorso: I peggior titoli dei giornali nei confronti del partito. Ha stravinto alla grande il Fatto Quotidiano.  Nessun dubbio visto che tutti gli altri sono asserviti al Pinocchio toscano, altrimenti il taglio all’editoria sarebbe ancora più pesanti. I votanti di questo concorso per loro stessa ammissione venerano e adorano il quotidiano: Il Foglio. Si, proprio quello che aveva come ex direttore Ferrara, e con a capo l’ex moglie dell’evasore fiscale. A seguire Libero, Il  Giornale e l’Unità, dove il suo direttore svolge la funzione non di giornalista, ma di lacchè del Matteo e soci. Come potete notare ben tre giornali che sono gli organi di stampa della destra. Insomma, sei edizioni di questo convegno, dove gli operai, i disoccupati, i cassa integrati sono all’esterno perché pochi consoni alla manifestazione. L’Italia vera, onesta rimane fuori e forse è un bene, perché sentire la puzza del PD penetrarti dentro la pelle non è affatto piacevole.