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Il delitto va in scena al lunedì ( Terzo capitolo )


  Uno dei problemi principali di questa indagine è, oltre a trovare l’assassino, anche di trovare quella maledetta lettera in modo da capire cosa vi fosse  stato scritto e soprattutto da chi è stata scritta. Addosso alla vittima non si era trovato nulla, e anche gli agenti che hanno perlustrato la zona intorno alla cascina del parco, hanno dovuto desistere. “ L’accompagno fuori dalla Questura se non le spiace, vorrei andare a sentire Robertino” dissi alla domestica di casa OIiveri.La donna sorrise e mi porse il braccio in modo scherzoso.All’uscita lei andò verso Corso Cairoli e io andai per Piazza Vittorio. La farmacia era sotto i portici, entrai. “ Buongiorno, desidera? “ mi domandò un signore sui quarant’anni…probabilmente il padre del ragazzino.“ Buongiorno, sono il commissario Berardi, vorrei parlare con suo figlio Robertino”.L’uomo sbiancò, dovetti dirgli di non preoccuparsi, non ha fatto marachelle aggiunsi.Il padre chiamò il figlio, era nel retro del negozio intento a leggere un libro.“ Roberto, questo signore vuole parlarti, è della polizia…non avere timore”.Il ragazzino mi guardò con aria spaventata. “ Ciao Roberto, non aver paura, come ho detto a tuo papà devo solo porti qualche domanda, tu sicuramente, mi puoi aiutare “.Accennò di si, il padre mi fece accomodare nel retro.“ Qui siete più liberi di parlare senza che entri un cliente. Se avete bisogno chiamatemi”.“ Ascolta figliolo, saprai che è stata uccisa una persona molto importante in città. Sappiamo che la sera prima tu hai portato una busta a casa sua e l’hai consegnata alla domestica, ricordi ?”.“ Si commissario ricordo che  per un pelo sono riuscito a tornare in tempo per l’inizio della partita di pallone in piazza con i miei amici”.“Perfetto, ora dovresti dirmi chi ti ha consegnato quella busta, pensaci bene perché è molto importante per risalire all’assassino “.“ Allora era una trappola quella lettera?” domandò Roberto con tutta l’innocenza della sua età.“ Penso proprio di si, qualcuno voleva attirare la vittima alla Pellerina per poi ammazzarlo”.  Il ragazzino era sveglio lo devo ammettere, e alla domanda chi gli diede la busta non esitò neanche un’istante nel rispondermi: “ Un po’ prima di trovarmi con i miei amici, un uomo si avvicinò, non l’avevo mai visto prima in piazza”.“ Cosa ti disse?”.“ Mi chiese se potevo portare quella busta all’indirizzo di Oliveri, lui era di fretta, doveva prendere il treno. Disse anche che non era pratico della città, mi avrebbe dato venti lire se  gli facevo quel favore”.“ Hai notato qualcosa di strano in quest’uomo? Che so…l’accento, com’era vestito..”.“ No…non mi sembra…indossava degli stivali, lo ricordo perché erano tirati a lucido, portava anche degli occhiali scuri, sulla giacca aveva uno stemma…non so però di cosa fosse…sembrava di quelli che usano i fascisti…”.Rimasi perplesso a questa affermazione : “ Ne sei sicuro? Come sai, da anni volente o nolente, bisogna essere iscritti al partito, compreso noi poliziotti. Ora ti faccio vedere il mio stemma, dimmi se è uguale a quello che hai visto”.Tirai fuori dal portafoglio lo stemma.Il ragazzo lo prese in mano, lo guardò bene rigirandolo diverse volte poi rispose che era lo stesso.“ Grazie, Robertino, sei stato molto bravo…hai stoffa per diventare un poliziotto in gamba” .“ No, grazie commissario, io voglio fare il calciatore…sa che sono un bravo centravanti…mi dicono che assomiglio molto a Piola”.Sorrisi, poi scrissi su un foglio il numero del mio ufficio: “ Qualsiasi cosa ti venga in mente chiamami, e se per caso dovessi rivedere quell’uomo avvertimi immediatamente…e soprattutto fai attenzione è molto pericoloso…d’accordo?”.“ Si, commissario…farò attenzione”.Salutai il padre e mi avviai di nuovo verso l’ufficio. Trovai Perino, era andato a prendere l’autopsia da Stresi. Lessi il referto: delle quattro coltellate due erano state mortali, un ematoma si era formato dietro la nuca. Il dottore non escludeva che dapprima avessero tentato di tramortirlo per poi ucciderlo in seguito. Chiamai Perino mentre nel frattempo composi il numero della signora Boisoni, l’amica d’infanzia della vittima.“ Dica commissario?”.“ Senti Perino vai da Poet, che è l’autista di Oliveri, domandagli se sa dove andava tutti i lunedì il suo padrone, magari lo accompagnava lui…”.“ La signora Amanda Boisoni… Buongiorno sono il commissario Berardi…chiamo per l’omicidio del signor Olivieri, avrei bisogno di rivolgerle alcune domande…si…prendo nota del suo indirizzo…d’accordo, mezz’oretta e sarò da lei”.Uscì dall’ufficio e presi la macchina, la signora in questione abitava in Corso San Maurizio angolo via Bava. L’edificio era composto da cinque piani e lei abitava al terzo.Venne la domestica ad aprirmi e mi fece accomodare in sala.“ Buongiorno commissario, prego si segga pure…vuole una tazzina di  caffè? “. Era la Boisoni a porre questa domanda. La signora era sulla sessantina portati molto bene, con i capelli raccolti a chignon e un vestito a fiori di color rosa.“ Mi scusi se la disturbo, ma come ben saprà stiamo svolgendo indagini in merito all’assassinio di Oliveri. Lei forse potrebbe esserci utile dando qualche informazione in più”.“ Chieda pure, se posso essere utile per far arrestare l’assassino ne sarò ben felice”.“ So che è da tantissimo tempo che vi conoscevate, negli ultimi anni le ha mai raccontato qualcosa della sua vita privata?”.“ Si ci conoscevamo dall’infanzia, le nostre rispettive famiglie erano amiche. Della sua vita privata Paolo mi raccontava ben poco, anche se…ultimamente lo vedevo diverso…come posso dire? Era più solare, felice, non pensava solo più al lavoro o al partito fascista “.“ Sta dicendo che potrebbe avere avuto una relazione con qualche donna?”.“ Diciamo che avevo il sospetto, quando uno ama una persona lo si nota, o sbaglio?”.La domestica entrò con il vassoio del caffè.“ Lei nonostante avesse un sospetto, non domandò mai conferma a lui?”.“ No, nella maniera più assoluta, era la sua vita privata e io ero contenta nel vederlo sorridente”.“ Conosceva i suoi amici?”.“ Qualcuno si, sono anche amici miei, alla fine è come un circolo riservato a poche persone”. “ Fa parte della sua cerchia di amici anche  il Marchese De Savio?”.A quel nome ebbi l’impressione che il volto della signora si rabbuiasse per un attimo.“ Diciamo che sono più amica della moglie, la signora Luisella”.“ Sapeva che tutti i lunedì il suo amico spariva, uso questa parola, dalla città? Nessuno sa dove andasse…cosa facesse…tornava a casa solo verso sera inoltrata”.Rimase stupita da questa affermazione e mi domandò se ne ero sicuro. Risposi di si, la domestica del signor Olivieri lo aveva dichiarato innanzi a me.“ Strano, non era da lui assentarsi…vede commissario che ho ragione io…qui c’entra l’amore” sorrise mentre esclamava questa frase.“ Bene, signora Boisoni, è stato un piacere conoscerla. Se dovesse venirle in mente qualche cosa  me lo faccia sapere, questo è il mio numero telefonico “.“ Senz’altro e  mi creda, se posso essere utile a prendere quel bast…mi scusi, quel delinquente lo farò molto volentieri…arrivederci commissario”.Mentre salivo in auto riflettevo sulle parole della donna, quindi la vittima potrebbe avere avuto benissimo una relazione. Ma con chi? E soprattutto cosa c’entra un’ipotetica relazione con una donna con l’omicidio? A meno che la donna non fosse sposata, ma anche in questo caso ammazzare una persona che appartiene all’élite fascista della città nonché direttore di una banca era un grosso rischio.In ufficio trovai Perino era appena tornato dal signor Poet.“ L’ho trovato al bordello, ormai è pianta stabile in quell’edificio. Lui al lunedì mattina presto portava Oliveri fino all’angolo con via Carlo Alberto, poi tornava indietro. Gli ho chiesto se l’avesse seguito almeno una volta, per capire dove andava ma ha risposto negativamente, non ne vedeva la ragione”.“ Secondo te mentiva?”.“ Non credo, mi è sembrato sincero. Alla domanda del perché non lo ha mai seguito, mi ha risposto che lo stipendio era buono e le mance pure. Perché rischiare di ritrovarsi a spasso?”.“ Giusto anche questo…secondo te dove poteva andare da quelle parti un signore che sparisce per tutta la giornata? Tra l’altro sembra avesse una relazione con una donna”.“ In quella zona di alberghi, c’è ne qualcuno…bisogna capire se questa donna abita a Torino, in qual caso…onestamente io al posto di Oliveri avrei cercato qualche albergo fuori Torino per dare meno nell’occhio”.( Continua )