buone notizie

Dove sia la diversità


Questo spunto per le mie considerazioni, mi è venuto leggendo un articolo sul quotidiano La Stampa di sabato. Per farvi capire meglio e soprattutto per usare una parola che collega i due fatti, vado a ritroso nel tempo. Primi anni 60’, le grosse industrie del Nord cercano manodopera, la Fiat a Torino ha bisogno di operai. Ecco che allora, i “ meridionali” partono con le loro valigie di cartone legate con uno spago e percorrono migliaia di chilometri per venire in questa città. Il problema oltre che il modo di vivere e di pensare dei torinesi diverso dal loro, subentra il grande problema di reperire un alloggio per questi“ Immigrati”. Ed ecco che sui portoni delle case comparvero cartelli con su scritto : NON SI AFFITTANO A MERIDIONALI!”. Inutile che questi “ Immigrati” portassero la loro busta paga ( quindi con lavoro sicuro alla Fiat), i proprietari di casa Non ne volevano sapere. “ Mi dici che sei solo te, poi io so, che arriverà tua moglie, i tuoi genitori, i tuoi suoceri, cugini,amici…so bene che voialtri siete così”. “ Nelle vasche ci mettete i pomodori, l’insalata! Siete incivili, il mio alloggio non è per gente come te!”. “ Fate solo casino, non mi fido di voi. Vai da un’altra parte…terrone!”. Un coro di disdegno salì tra questi “ Immigrati”, dove la parola rivolta verso i Torinesi era una sola: RAZZISTI!! Ora veniamo ai giorni d’oggi: 2017 ( Terzo Millennio, non Medioevo ). Una giornalista fa un’inchiesta sulle agenzie immobiliari e sulle difficoltà degli “ Immigrati extracomunitari” di avere un alloggio in affitto. Dato che la Storia ciclicamente si ripete ecco che le frasi più comuni sono: “ Non pagano e portano i parenti “ “ Il proprietario non vuole stranieri, non gradisce Immigrati”. “ Se vuoi l’alloggio mi devi dare circa Ottomila( leggete bene) euro in anticipo, altrimenti non se ne fa nulla!” “ Affittiamo solo a inquilini Italiani” ( come se gli Italiani fossero tutti onesti, corretti nel pagare l’affitto, mio zio a tal proposito ha dovuto andare in aula di Tribunale per farsi riconoscere i suoi diritti, ovvero i soldi dell’affitto, premetto che l’affittuario era un Avvocato). Inutile dire che il povero “ Immigrato” con tanto di lavoro regolare e busta paga( quindi soggetto a Tasse verso lo Stato italiano) NON ha diritto ad avere una casa in affitto. Però non Usiamo la parola : Razzismo, qui è diverso. Dove sia la diversità me lo devono spiegare, perché io non la vedo proprio. Spiace constatare che nella mia città questa parola a distanza di 50 anni è tornata di moda, e l’ironia amara è che chi pronuncia questi NO, sono prevalentemente “ Meridionali “ visto che il 70% degli abitanti di Torino è di questo ceppo, gli altri sono ripartiti tra Veneti, Lombardi; Emiliani e Extracomunitari e infine noi “ torinesi”. Se vogliamo cambiare veramente il Mondo per un futuro migliore dobbiamo smettere di vedere la diversità nel nostro prossimo…appunto se vogliamo.