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La notte dei cospiratori


 La notte è calata sulla città di Roma, il cielo terso minaccia di piovere. Un lampione illumina a malapena via delle Damigiane oscure, mentre in lontananza si sente un miagolio, è Romeo er meio del Colosseo.“ Una volta ero er meio, ora grazie alla Fornero me tocca ancora lavorare due vite in più”.Degli uomini coperti di mantelli percorrono la via, guardandosi attorno.Al numero tre bussano alla porta ed esclamano: “ Stai sereno”.Cigolando sui cardini la porta viene aperta, una fioca luce illumina l’interno.“ Entrate presto” l’uomo mette fuori la testa, nessuno in vista, richiude la porta.“ Ci siamo tutti ?” esclama Massimo .“ No, manca Pierluigi…sai come è fatto…si sarà fermato a una piadineria”.Sentono bussare, domandano la parola d’ordine.“ Il tacchino sull’albero” è la risposta.“ Parola sbagliata!”.“ Il leopardo smacchiato si è ritinto le macchie”.“ Sbagliata anche questa!”.“ Il gatto va nel sacco e il lardo in pancia mia”.Un coro unanime proviene dall’interno: “ Ritenta!”.Dopo due ore e mezza di metafore, anche il cielo decide che non ne può più ed incomincia a diluviare per bene.“ Pier Luigi, ma sei sicuro che te la ricordi sta parola d’ordine?”. “ Non perdere la Speranza…ops…scusami non volevo prenderti in giro…certo che me la ricordo…è che sono quelli dentro che non la sanno…dai non andare via…stai sereno che me la ricor…”.La porta si apre: “ Prego entrate “ esclama il domestico .“ Era ora che arrivassi…tu e le tue…”“ Calmati, Massimo…metti da parte l’incazzatura e parliamo del perché siamo qui”.Enrico mette sul tavolo, un’enorme foglio, poi da una borsa tira fuori delle bandierine e dei soldatini.“ Non guardatemi così, ho dovuto rubargli a mio nipote, mica potevo andare a comprargli al supermercato”.“ Il piano per destabilizzare Matteo è il seguente…”.Speranza alza la mano e propone di chiamare il piano dei cospiratori  #Stai Sereno Matteo…Tutti si voltano verso Letta…il buon Enrico viene tenuto da forti braccia, vorrebbe strozzare Speranza, il quale sussurra: “ Quanto è permaloso, non ho manco suonato la campanella”.E quasi giorno quando la luce filtra dalle tapparelle, i cospiratori sono d’accordo, il tiranno dovrà cadere con tutti i filistei.“ Manca una cosa, però…come ci chiameremo?”.“ Io un’idea l’avrei” esclama Bersani e indica la V di vittoria.“ Ci chiameremo DP”.Una risata echeggia nella sala, è il domestico, il quale chiede scusa immediatamente.“ Democratici progressisti…mica pensavate a democrazia proletaria? Dai su ragazzi non scherziamo su certe cose…il nome è importante”.“ DP…bello ma non ti sembra assomigli a PD?” domanda Massimo, che si lustra i baffi per questa domanda non banale.“ Potrebbe sembrare ma non è così…poi se i loro votanti sbagliano e votano noi meglio no?”.“ Sei furbo…Pier Luigi…furbo come la faina”.“ La faina sul tetto che scotta “.“ Io me ne vado….se questo ricomincia con le metafore ” esclama Civati.“ E dai …che sto scherzando…allora a quando facciamo fuori il toscano?”.“ Dipende dal gran visir Napolitano…appena darà via al piano di conquista di Montecitorio, lo facciamo fuori”.“ Perfetto allora, aspettiamo che ci chiama….a proposito quando ci chiamerà?”.“ Boh….non lo so….per ora accompagna la moglie ai mercati rionali del paese…in ogni caso non perdiamo speranza”.“ Perché dovrei perdermi? La strada del ritorno la facciamo insieme vero Letta?”.Qui finisce la cronaca della nottata passata alla storia come la Notte dei Cospiratori, coloro che ci liberarono dalla tirannia dell’usurpatore toscano.Romeo er meio der Colosseo, leggendo questa frase esclama: “ E a noi chi ci libera da questi…..da questi…?”.