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Novello Sherlock


 Una decina di giorni addietro vi avevo parlato di una “ ditta “ dell’Irrealtà, una ditta che ovviamente non può esistere, se non in un paese di banane. Vi ho anche detto di “ corsi “ che sono frutto di fantasia, ma a volte la fantasia diventa realtà. Dentro a questo racconto vi era uno “ psicologo” che non in quel momento non svolgeva il suo lavoro, ma era semplicemente un “ ascoltatore”. Devo dargli atto che infatti non era nelle vesti di “ psicologo” e manco in quello di “ ascoltatore” ma bensì in quello di “ Investigatore”. Già, cari amici/che il novello Sherlock registrava quello che i dipendenti di questa ditta dicevano. Purtroppo per lui essendo un novello investigatore è stato scoperto, con conseguenza che l’unico sindacato che fa il suo lavoro, lo fa presente ai piani alti all’azienda e costoro sono “ costretti “ a chiudere questi corsi. Direi che questa “ ditta” non ci esce bene come immagine, ma sono anni che non ne esce immacolata, basterebbe solo raccontare le cose come stanno, e chissà perché la domanda è sempre la stessa: “ Non ci credo, ma davvero in questa ditta dell’Irrealtà succedono queste cose? I dipendenti che fanno?”. Per la prima domanda succedono e anche di peggio, ma questo alla prossima puntata. Per quanto riguarda la seconda, una cosa sola fanno e pure bene i dipendenti: “ Lamento, lamento , lamento e ancora lamento”, in sintesi tanta teoria ma pratica ZERO. Per pratica intendo incrociare le braccia ovviamente. In ogni caso ancora una volta il detto: ognuno faccia il proprio lavoro è vero, ne prenda atto caro “ psicologo” lasci perdere Holmes e soci, non è in grado…per ora.