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Impressioni sanremesi


Oggi parliamo del Festival della canzone italiana, 70 anni...ripeto 70 anni...secondo il mio punto di vista fin troppi, ma è una mia opinione personale sia chiaro.Purtroppo da quando vivo con la paperina non me lascia scappare uno, inizialmente si vedeva la finale, e ovviamente per non lasciarla da sola, me lo sorbivo tutto, agonizzando sul divano. Adesso essendo in stato di semi pensione, per un paio di ore, o manciate di canzoni le faccio compagnia, ma poi me la svigno, rifugiandomi nel sognare un bel festival rock stile Jamboree o di heavy metal :-)Che dire di queste prime giornate? Se devo sincero chiamarle canzoni è troppo generoso. Ammetto che l'unica che mi è piaciuta, una righetta sopra le altre è quella di Irene Grandi. Grande cantante sottovalutata e mai con dei pezzi all'altezza della sua voce. Se non altra questa presentata è roccheggiante, già qualcosa.Come testi "sociali" erano due, delle nuove proposte, una che parlava dell'Ilva di Taranto, eliminata per una più banale, e l'altra passata al turno successivo che parla del bullismo. Di Achille Lauro,che  cantacon un costume da bagno( almeno questa è la mia impressione) di inizio 900', mandando solo in brodo di giuggiole Malgioglio, ci si domanda : ma chi voleva imitare? Pensava di riportare in auge il glam rock( Marc Bolan, David Bowie tanto per citare due nomi)per il resto "copiare" con il riff il primo Vasco sembrava un pò penoso.Delle altre che ho sentito, una decina tra le due serate, meglio stendere un velo pietoso, anzi meglio metterci una pietra sopra.La cosa leggermente carina è il siparietto tra il presentatore e Fiorello, dove credo che ci sia ben poco di preparato ma molto improvvisato. Nota positiva, il monologo della giornalista straniera sulla violenza alle donne. Intenso, vibrante le sue parole.